Una inutile primavera di Giulia Mancini - La recensione del thriller psicologico

Titolo: Una inutile primavera

Autrice: Giulia Mancini

Data di pubblicazione: 21 giugno 2021

Formato: Digitale e cartaceo

Dimensioni file‏: ‎1131 KB – 197 pagine

Genere: Giallo, Thriller psicologico

Link per l’acquisto: https://amzn.to/3CCVM7D

I social dell’autrice: https://www.facebook.com/giuliamancini.autrice  

 

“Si avvicinò alla finestra, c’era ancora uno sprazzo di luce del crepuscolo, le giornate si stavano allungando sempre più ed era insolito restare chiuso in casa, la primavera era scoppiata in tutto il suo splendore, anzi non era mai stata così calda e stabile, niente piogge malinconiche, niente intemperanze del meteo. Una calda e inutile primavera.”

Ed ecco che torna il commissario Saverio Sorace, il nostro caro duro dal cuore di panna delle omonime indagini. Sto parlando ovviamente di “Una inutile primavera”, quinto thriller psicologico raccontato dalla penna di Giulia Mancini e ultimo della serie di gialli scritti da questa autrice bolognese di origini pugliesi.  Giulia Mancini è in effetti una scrittrice assai prolifica: spazia dal giallo al rosa con la stessa facilità con cui io riesco a divorare dolcissimo cioccolato bianco e amarissimo cioccolato fondente in meno di due minuti. Con la stessa percentuale di successo nell’impresa.

Ma andiamo con ordine.

 

“Una inutile primavera” fa parte di una serie di gialli che potete trovare qui, qui, qui e qui, mentre qua e qua trovate le mie recensioni. I romanzi sono autoconclusivi, ma per questo volume io consiglierei prima di leggere almeno una delle precedenti indagini, in modo da avere una maggiore infarinatura sui personaggi e sulle loro storie.

Bene, tutto chiaro? Andiamo avanti.

Di cosa parla il romanzo? Qual è la trama?

Niente spoiler, promesso!

Saverio Sorace e la sua fidanzata Sara Castelli, criminologa e collega, dopo le tribolazioni dei precedenti capitoli si sono finalmente sposati. Tutto molto bello, sì, magnifico. Ma hanno avuto la brillante idea di sposarsi nel febbraio del 2020, in quell’ultimo periodo felice in cui impazzava la Bugo-Morgan Mania. Avete presente? Poco prima che scoppiasse la pandemia e il mondo cambiasse di colpo.

In alto, un'immagine significativa dell'ultima risata che ci siamo fatti nel 2020.

Sara e Saverio sono dunque costretti a vivere separati durante il lockdown, dato che lei, visto il momento storico particolare, vuole stare accanto ai nonni ormai anziani e che da sempre le hanno praticamente fatto da genitori. Con Sara in smart working dalla casa dei nonni, Saverio vive quindi praticamente da solo in una Bologna deserta e irreale. Ma non c’è molto tempo per rimuginare sull’infausta situazione, il lavoro chiama e Saverio viene ben presto chiamato a indagare su un inquietante caso di omicidio. Il cadavere di un uomo è stato trovato nella piscina di una villa disabitata poco fuori Imola. E l’acqua della piscina è ormai un’unica distesa rosso sangue. L’uomo, a causa della lunga permanenza lì dentro,  ha tratti irriconoscibili e non ha documenti con sé. Chi era quell’uomo? E perché è stato ucciso a quel modo? E cosa sono gli strani indizi ritrovati sul luogo del delitto?

Nel frattempo, Sara è impegnata nella digitalizzazione di casi irrisolti del passato. Imbattendosi così in un cold case che attira subito la sua attenzione…

“Una inutile primavera” è sì un giallo, ma è anche e soprattutto la testimonianza di un momento storico che difficilmente dimenticheremo. Nonostante quello di Sorace sia un personaggio di fantasia, fra le pagine del romanzo vi è la descrizione realistica di quanto avvenuto qualche tempo fa; vi è tutto il sentore di quell’incertezza e inquietudine che si respirava tra una conferenza stampa televisiva e l’altra, tra i numeri spaventosamente alti sciorinati dai telegiornali e il silenzio irreale delle nostre città deserte. E le indagini di Sorace si inseriscono perfettamente nel contesto. Quello di Giulia Mancini è poi un thriller psicologico, con un approfondimento dei personaggi e delle loro storie abbastanza dettagliato. Dettagli, pensieri e storie dei protagonisti della vicenda ti portano quindi a riflettere, a ragionare e a cercare un colpevole per tutta la lettura. Colpevole la cui identità non è di certo scontata, tra un colpo di scena e l’altro disseminato tra le pagine del romanzo.

“Una inutile primavera” è in grado di catturare e incuriosire, ma anche di far riflettere su situazioni a noi, purtroppo, fin troppo note. Una lettura d’evasione, certo, ma che non perde l’occasione di farci ripensare e ragionare su cose che noi abbiamo sempre dato per scontate, ma che in realtà non lo sono.

“Chissà perché quando non puoi più fare certe cose all’improvviso ti mancano da morire, anche se prima non gli davi nessuna importanza.”

Consiglio quindi “Una inutile primavera” a chi ama i gialli e i thriller psicologici, a chi vorrebbe staccare un po’ la spina senza però dimenticare un po’ di sano realismo. A chi ha già letto le avventure di Sorace e vorrebbe saperne di più sulle sorti del nostro caro duro dal cuore di panna.

 


Commenti

  1. Grazie per questa fantastica recensione, come sempre divertente e spiritosa ma anche con il giusto grado di profondità.

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  2. Mi ha portato qui il link dal blog di Giulia, che seguo da anni.
    Recensione accurata ma anche "divertita", come Giulia stessa aveva anticipato.
    P.S.: chiunque faccia mostra di immagini/gif della mitica Daria, di cui non perdevo un episodio, gode della mia simpatia a prescindere!

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    1. Chiunque ricordi la mitica Daria Morgendorffer (sì, sono andata su Google a controllare come si scrive) ha tutta la mia stima e simpatia. Benvenuto sul mio blog!
      P.S. Ovviamente ringrazio Giulia per averti condotto fin qua. ^_^

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    2. Grazie Ariano per essere passato qua, come vedi le recensioni di Eleonora sono troppo simpatiche comprese le gift di Dari

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  3. Ciao Eleonora.
    Come ho già scritto da Giulia, la pandemia sembra aver dato molti spunti agli scrittori, che non si sono esentati dal raccontarla attraverso romanzi e racconti. Messi assieme danno uno spaccato storico non da poco.
    Comunque recensione molto bellina, sono sicuro che la Giulia l'avrà apprezzata... :)

    P.S. = Di Daria adoravo lo sketch di "Questo triste mondo malato..."
    Erano proprio altri tempi...

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    1. Ciao Marco, benvenuto sul mio blog!
      Già, sono d'accordo. La pandemia ha sconvolto un po' la vita di tutti quanti, in un modo o nell'altro. Stiamo vivendo un periodo storico che non dimenticheremo facilmente e di cui, credo, si parlerà a lungo anche in futuro. Le stestimonianze e i racconti, anche solo le descrizioni di quelle che sono state le misure di sicurezza da rispettare, sono importanti testimonianze storiche che verranno tramandate ai posteri, e quindi preziosissime. E anche Giulia, in questo, ha dato il suo contributo!
      Grazie, Marco! :)
      P.S. = Io di Daria adoravo... tutto! ^_^ Altri tempi, sì, ma molte cose di quel cartone mi sono poi venute in mente in età adulta, a seguito delle vicissitudini di turno! Tipo "Questo triste mondo malato" mi ha sempre fatto pensare ai reality show...

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    2. Grazie a Marco per essere passato dal blog di Eleonora che torno a ringraziare per questa adorabile recensione, che mi ha fatto anche venir voglia di approfondire la conoscenza di Daria. Riguardo alla pandemia, ammetto che ho proprio sentito l’esigenza di raccontarla nel romanzo, é un momento storico unico e terribile che è importante testimoniare, volevo fissare le sensazioni provate di fronte ai deserti delle nostre città e alla natura che si riappropriava degli spazi invasi dall’uomo, cose di cui forse ci siamo già dimenticati...

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    3. Ma grazie a te, Giulia! :)
      Guarda, io quel silenzio irreale della primavera 2020 non credo lo dimenticherò mai. Nel tuo romanzo rende davvero bene l'idea...

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  4. Ti ringrazio per la recensione del romanzo di Giulia, che riesce a incuriosire senza svelare troppo... soprattutto trattandosi di un giallo! Di solito evito di leggere le recensioni prima di aver letto il romanzo, perché in molti casi ti tolgono almeno metà del piacere di leggere, grrr. Da tempo mi piacerebbe leggere un libro sul commissario, probabilmente mi converrebbe partire dall'inizio, che dite?

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    1. Ciao Cristina, benvenuta sul mio blog! ^_^ Nelle mie recensioni gli spoiler sono severamente vietati, cerco di svelare la trama ma con moderazione... Sono contenta di averti incuriosita. Tornando al romanzo, io ho cominciato a leggere delle indagini di Sorace a partire dal terzo libro, "L'ombra della sera", e ci ho capito comunque tutto. Cominciare dal primo libro, però, sarebbe secondo me la cosa migliore per capirci di più. In ogni caso, i romanzi di Giulia sono appassionanti, ti piaceranno sicuramente! ;)

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    2. Grazie Cristina (e sempre un grazie a Eleonora) per questo apprezzamento e per la curiosità. A Cristina vorrei dire che ogni mio episodio del commissario Sorace ha un inizio e una fine, questo almeno per quanto riguarda le indagini del crimine, poi la vita del commissario e di Sara Castelli ha un’evoluzione che parte ovviamente dal primo romanzo. Se vuoi cominciare dal primo l’ebook di Fragile come il silenzio é in offerta a 0,99 (gli store me l’hanno messo in promo permanente).

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