Il Principe delle Ombre di Francesca Persico - Recensione


Titolo: Il Principe delle Ombre 

Autore: Francesca Persico

Genere: Fantasy

Editore: Lettere Animate Editore

Anno: 2017

 

Aggiornamento…

Titolo: Il Principe delle Ombre

Autore: Francesca Persico

Genere: Fantasy

Editore: Dialoghi

Anno: 1 aprile 2020

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Quest’oggi io e Renzo, il mio simpatico e unico neurone attivo, vorremmo tediarvi con la recensione di un bel paranormal romance un po’ dark che mi è capitato di leggere per caso – essenzialmente perché era in offerta e costava poco, ma questo resta tra noi, ok? – e che mi è piaciuto particolarmente, sorprendendomi. Nella trama c’è ironia, dramma, pathos, romanticismo, azione e mistero, tutto ciò che io cerco in un libro di questo genere. Premetto che non amo troppo le storie alla Twilicosolà che, in realtà, mi creano strani spasmi allo stomaco e sollevamento più o meno improvviso del sopracciglio (destro o sinistro poco importa). Vi dico quindi sin da subito che “Il Principe delle Ombre”, scritto dall’esordiente e talentuosa Francesca Persico, non ha nulla a che fare con certi romanzi adolescenziali, e la prova è il fatto che la sua lettura mi ha fatta emozionare e sognare nonostante la mia adolescenza sia passata da un bel pezzo. Sì, la protagonista che racconta la sua vicenda in prima persona, la diciassettenne Cassie, è pur sempre una ragazzina, ma non è sicuramente la svenevole Mary Sue di turno: è una ragazza sveglia e la sua ironia sfrontata e il suo coraggio mi hanno conquistata dalle prime pagine, rendendomela subito simpatica. 

“Ciao a tutti, io sono Cassandra De Angelis, mi sono trasferita qui perché sono una sfigata e anche voi lo siete, perché solo degli sfigati accetterebbero di vivere in un posto simile, ma sono davvero felicissima di essere qui con voi!”

Cassie viveva a Roma e si è appena trasferita da sua zia in un paesino sperduto della provincia abitato da appena duemila anime e che, per comodità, chiameremo Culonia. All’inizio s’intuisce che fugge da una situazione di pericolo, dopo un’aggressione che viene descritta nelle prime pagine e che, ovviamente, avrà un suo sviluppo con l’evolversi della storia. Proprio qui, nella minuscola scuola della città che Cassie comincia a frequentare, incontra degli strani fratelli, suoi compagni di scuola, personaggi a mio avviso caratterizzati molto bene e ai quali è impossibile non affezionarsi: c’è la pigra e pingue Pig, simpatica e che adora (eccessivamente) il rosa e mangiare; l’inquietante, sciatta e frustrata Vivi; lo spocchioso e vanitoso Chris, classico damerino biondo da strapazzo; la bellissima Lussie che, nonostante il nome da cane, si scoprirà essere una ragazza triste e tormentata (e ci credo!) e che io ho adorato; il costantemente affamato, triste e magrissimo Mo’. E, dulcis in fundo, c’è Rio, bello e dannato (ma soprattutto dannato) col quale all’inizio la protagonista instaurerà uno strano rapporto fatto di odio-attrazione fisica e battute caustiche. Cassie capisce subito, però, che intorno a questi ragazzi che vivono tutti insieme col padre adottivo in una villa in mezzo al bosco tipo quella della famiglia Addams (manca solo Lurch) c’è qualcosa di strano, inquietante, misterioso. Cassie all’inizio sarà costretta a frequentare la loro abitazione per via di un compito da fare assieme a Pig e Vivi, che sono sue compagne di classe. E sarà lì che scoprirà, poco a poco, il segreto di questa singolare famiglia.

“Non sono mai stata una ragazza ingenua, ma, come ho già detto, i particolari non sono la mia passione. Talvolta, però, accade che la triste realtà ti venga rivelata nel modo più crudo possibile. Con il senno di poi, posso solo dire che la verità era sotto il mio naso e che io ho preferito girare intorno a una certa idea, nonostante la questione mi fosse stata chiarita più volte. Ma andiamo con ordine...”

Con Rio ci saranno battibecchi, litigate furibonde, incomprensioni e insulti. L’amore sboccerà piano, e non parlo di un amore sdolcinato e melenso che, solitamente, ha il potere di darmi seriamente sui nervi. Il loro sarà un amore dolce al punto giusto, intenso e forse un po’ ingenuo. Sarà il classico amore che, da adolescenti, abbiamo sognato un po’ tutte quando idealizzavano il belloccio di turno (prima di scoprire inevitabilmente che lui non era esattamente come nei nostri sogni, ma questa è un’altra storia). All’inizio, però, il loro rapporto è tutt’altro che idilliaco.

“Siete mai stati svegliati da una secchiata di acqua gelida sulla faccia e per di più alle cinque del mattino? Ok. Non era una secchiata, ma il contenuto di un bicchiere. Tuttavia, l’effetto fu altrettanto sgradevole. Rio mi fissava divertito dall’alto del suo metro e novanta, mentre io annaspavo cercando di capire che diamine fosse successo.”

Non sono adorabili questi due piccioncini?

Che dicevo? Ah, sì! Cassie si integra nella famiglia, fa amicizia un po’ con tutti i componenti, fino a quando, una notte, incontra una bellissima e antica creatura che non è umana (la descrizione di quel momento è resa magnificamente dalla Persico ed è così vivida che sembra di essere lì presenti). Dopo quell’incontro, Cassie comincia pian piano ad aprire gli occhi sulla realtà che sta vivendo, su situazioni che prima le sfuggivano. Tutto questo mentre il suo affetto per Rio lentamente s’incendia, facendole in parte perdere il suo innato cinismo, la corazza con la quale si è sempre bardata per affrontare il mondo.

Ora, non posso scrivere altro per non spoilerare troppo. Vi dico solo che al centro del romanzo non c’è solo l’amore tra questi due ragazzi. La storia gira in realtà intorno a una lotta millenaria tra bene e male, tra luce e ombra, tra demoni e angeli (dove i demoni sono molto più simpatici degli angeli) che all’inizio è solo sotterranea per divenire, con l’evolversi della vicenda, sempre più incalzante e predominante. Una lotta fra luce e ombra, poi, in cui Cassie resterà inevitabilmente coinvolta e che le stravolgerà la vita per sempre.

Il finale non è affatto scontato come si potrebbe immaginare ed è bellissimo e struggente, delicato, magico, capace di farti credere per un istante nell’amore vero nonostante tu abbia smesso di sperarci dopo l’ennesimo, disastroso caso umano. Una bella emozione, dunque, come in tutto questo romanzo dalla scrittura scorrevole, mai noiosa, accattivante. Un romanzo dal quale non riuscirete a staccarvi facilmente se non dopo l’ultima pagina che vi lascerà in bocca un sapore agrodolce.

Se dovessi dare un voto a “Il Principe delle Ombre” sarebbe un quattro su cinque. Il romanzo a me è piaciuto, mi ha regalato emozioni che credevo essere scomparse nei meandri della quotidianità e mi ha fatto trascorrere qualche ora di pura e necessaria evasione dalla realtà.

Vi consiglio questo libro soprattutto se, come me, siete delle disilluse, ciniche e sarcastiche bisbetiche dal cuore segretamente e fatalmente romantico.


 

 

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