La Notte dei Desideri di Federico Toninelli - La recensione


Titolo: La Notte dei Desideri
Autore: Federico Toninelli
Genere: Fantastico, umoristico
Editore: Nativi Digitali Edizioni
I edizione digitale: luglio 2015
Formato: Ebook (Epub, Pdf, Mobi)
Pagine: 220



“Se finisse il mondo, quale apocalisse preferiresti?”

Da quando ho letto questo curioso e ironico libro me lo chiedo anch’io. Ma non sono sicura di preferire l’apocalisse zombie come due dei protagonisti di questo romanzo di genere fantastico sembrano prediligere. Sono forse più affezionata agli alieni cattivi dalla sagoma vagamente poliposa che distruggono palazzi e città con i loro raggi mortali. Che poi, per essere praticamente dei polipi giganti ipertecnologici e malvagi, a me sono sempre sembrati abbastanza buzzurri, ma questa è un’altra storia. Divagazioni tipiche di Renzo, il mio unico neurone attivo, che invoca venia per via del caldo. Voi però non fateci caso, non dategli troppa confidenza e andiamo avanti.

Un'istantanea di Renzo in un momento particolarmente acuto.

“La Notte dei Desideri” è un romanzo sui generis, un fantasy fantascientifico pieno di ironia che non vuole prendersi sul serio, un romanzo sui supereroi dove gli eroi non ci credono neppure loro. E non parlo di supereroi spacconi tipo quelli Marvel o DC Comics ormai diventati, soprattutto grazie ai fortunati film statunitensi, cose non solo da nerd. No, qui parlo di supereroi tra l’Enzo Ceccotti di Lo chiamavano Jeeg Robot e i disagiati di Heroes. Già, Heroes… Ve la ricordate quella serie televisiva di qualche anno fa? “Salva la cheerleader, salva il mondo!” e robe così. Leggendo questo libro mi sono venuti in mente alcuni personaggi di quel telefilm. Ok, ho visto solo le prime serie perché gli intrecci allucinanti alla Beautiful a lungo andare mi diventano indigesti e a un certo punto ho dovuto stopparne la visione per smettere di imprecare animatamente, però la trama e i personaggi principali li ricordo bene. Qui, però, non c’è nessuna cheerleader da salvare e non siamo negli Stati Uniti. Siamo ai giorni nostri, in Italia, e una strana Notte denominata “dei desideri” ha permesso la realizzazione, appunto, dei desideri più disparati un po’ in tutto il mondo, in alcuni casi generando ovviamente il caos. E così ci ritroviamo in un mondo impreparato e in emergenza dove i cinesi sono scomparsi, dove il continente di Atlantide è riemerso, dove un simpatico dinosauro se ne va tranquillamente a spasso per Tokyo (Godzilla, sei tu?). Un mondo dove i morti possono tornare in vita (indovinate dove?) e degli emeriti inetti possono realizzare il desiderio di condurre tg sulle reti nazionali più importanti (no, senza “le conoscenze giuste” di rito!). Ah, e anche un mondo dove il signor Franz K., nella Repubblica Ceca, “afferma di saper parlare con gli scarafaggi, che però non gli rispondono e rendono impossibile confermare questa tesi”. Bon.  

In questo contesto surreale ruota la storia dei protagonisti principali, Alex, Conte e Becca, e dell’antagonista, Dante, psicopatico narcisista e fancazzista, in una Firenze autunnale dove la “Notte dei desideri” fa succedere cose strane. Tutti questi personaggi, durante la Notte, hanno espresso il loro desiderio. Tutti sono stati accontentati, anche se questo non si rivela positivo per qualcuno di loro. Intendiamoci, tutti i personaggi di questo romanzo hanno la loro buona percentuale di disagio psichico e sfiga, chi più chi meno. Ma quello messo peggio è proprio Dante (il personaggio, tra l’altro, caratterizzato meglio), un caso umano di quelli che si spera sempre di non incontrare mai nella vita – e che puntualmente la vita ti ripresenta a ogni piè sospinto come una peperonata particolarmente indigesta -, il classico ‘un uomo un perché’ immaturo e dall’ego smisurato. Ed è proprio lui, che è un drogato di videogiochi non proprio alla Super Mario, ad acquisire il potere più devastante e pericoloso. Potere che Dante userà per vendicarsi dei presunti torti subiti e potere che Alex, Becca e Conte, bravi ragazzi che antepongono il bene comune al loro, dovranno tentare di fermare, di arginare con i loro poteri di tipo metafisico (alla Peter Petrelli, per intenderci), al fine di salvare  la città e se stessi.

Sì, lo so che non è Peter Petrelli, però Hiro Nakamura mi stava più simpatico. Yatta! 

Non dico altro per non spoilerare. Il romanzo scorre, nonostante qualche refuso qua e là, è divertente e a tratti fa riflettere.

“Posso capire cosa stai provando. Ti sembra che tutto ciò che hai intorno ora sia più fragile di prima, in precario equilibrio e pronto a schiantarsi al suolo al primo soffio di vento. Credi che ogni cosa decada e muoia senza che tu possa far nulla per impedirlo, solo aspettare e soffrire. Ma ora che credi di aver perso tutto, non cullarti nell’angosciante sicurezza di aver toccato il fondo. Ancora non te ne accorgi, ma ti è rimasto molto da difendere e dovrai essere coraggiosa per lottare assieme a chi ti è accanto”

L’idea è originale e avvincente, ma… Devo essere sincera, altrimenti questa non sarebbe una recensione onesta: secondo me l’idea di partenza andava sviluppata meglio. In sostanza, è un buon romanzo d’esordio, un bel lavoro, ma ci sono cose che proprio non sono riuscita a capire. Tante cose restano vaghe e non trovano soluzione, alcune scelte dei protagonisti mi hanno lasciata perplessa per la loro illogicità, causandomi momenti WTF a catena, soprattutto nell’ultima parte. Non posso sciorinarli qui per evitare spoiler, posso solo dire che il romanzo mi ha convinta solo in parte, almeno secondo quello che è il mio discutibilissimo giudizio personale. Non dico che il romanzo non mi sia piaciuto, anzi! Mi ha intrattenuta piacevolmente, mi ha fatto ridere e inorridire, mi ha costretta a pormi domande e a chiedermi come avrei reagito io nei panni dei protagonisti. E poi ci sono dei momenti splatter descritti brevemente ma così bene da avermi fatto rabbrividire come se in quel momento fossi stata al cinema e non davanti e un e-book (tipo che mi mettevo le mani davanti agli occhi come quando sono al cinema per poi accorgermi che era tutto nella mia testa… sì, Renzo è un po’ stressato, lo so). Considero tuttavia “La Notte dei Desideri” come un’opera un po’ acerba che ho gradito ma con qualche riserva.



Il mio voto è tre stelline su cinque di incoraggiamento. Il giovane autore, Federico Toninelli, è bravo, ha talento, le sue idee sono fresche e originali e io aspetto di leggere il suo prossimo lavoro. Magari il seguito di “La Notte dei Desideri”, anche se lui, in un’intervista che ho scovato in rete, ha dichiarato che difficilmente la storia avrà un seguito. Spero invece che ci ripensi, o che comunque ci proponga una nuova idea, una nuova storia frizzante, divertente e surreale. Magari qualcosa che ha a che fare con un’apocalisse zombie, in Italia, ai giorni nostri? Oppure una storia ambientata nell’universo dell’inferno dantesco, come Toninelli ha dichiarato di voler fare nell’intervista sopra citata? In entrambi i casi, secondo me, il risultato sarebbe interessante.

Consiglio questo romanzo soprattutto a chi ama le storie surreali e ironiche, dove la fantascienza si lega alla quotidianità; a chi apprezza romanzi innovativi, freschi, senza i soliti personaggi stereotipati. Ah, e anche a chi ama le storie di supereroi dai poteri un po’ sfigati, a chi ama i supereroi complessati, incasinati ma che fanno del loro meglio, nonostante lo psicotico di turno che rovina loro il sabato sera e nonostante il traffico dell’ora di punta, una gamba ricucita alla bell'e meglio, la Panda scassata contro un cancello, una bimbetta petulante da salvare, una suora fissata con le pulizie nei contesti meno opportuni e un lutto che non è un lutto ma un film horror. Ma tutto questo lo scoprirete solo leggendo!


Aspettate, non ho ancora finito!


P.S.  Attenti a quello che desiderate prima di andare a dormire, perché se si avverasse potrebbe non essere come ve l’aspettavate! ;-)





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