Review party: “Fermo! Che la scimmia spara” di David Cintolesi - La recensione
Titolo: “Fermo! Che la scimmia spara”
Autore: David Cintolesi
Editore: PSEditore
Data di uscita: 8 novembre 2018
Genere: Narrativa/Raccolta di racconti
Editore: PSEditore
Data di uscita: 8 novembre 2018
Genere: Narrativa/Raccolta di racconti
Pagine: 209
Formato: Cartaceo
Link per l’acquisto:
Pagina Facebook dell’autore: https://www.facebook.com/davidcintolesiautore/
Surreale, pulp, horror, noir, grottesco,
visionario, dark, ferocemente ironico. Queste sono le prime parole che mi
vengono in mente per definire questa particolare raccolta di racconti dal
titolo “Fermo! Che la scimmia spara”,
scritto dal talentuoso David Cintolesi ed edito da PSEditore. E no, non è una raccolta di
racconti come tante perché i protagonisti di queste dieci storie non sono
personaggi banali come tanti; sono personaggi solitamente ordinari che vanno
fuori di testa – per via della forte esasperazione del momento o di sostanze
non propriamente legali -, talvolta in
cerca di vendetta, talvolta così sfigati che rivaluterete il concetto stesso di
sfiga e talvolta allucinati e violenti loro malgrado. A guidare le loro vicende
è un fato molto spesso crudele che fa di loro ciò che vuole nonostante i loro
tentativi di dibattersi da talune spiacevoli situazioni, spingendoli verso
epiloghi mai scontati e qualche volta degni del peggior incubo. E le loro
storie, nella loro atmosfera quasi onirica e visionaria, vi cattureranno
rendendovi impossibile distogliere l’attenzione dalla bella scrittura scorrevole
di questo giovane fiorentino classe 1988.
«Ascolta, stammi a sentire. Quando
esci con uno c’è solo un dieci per cento che lui non voglia portarti a letto,
l’altro novanta è fatto di messaggi subliminali
del tipo: «Certo, certo, interessante tutto quello che dici ma quando
andiamo da te?». Perché a lui della tua vita e dei tuoi soliloqui non gliene
frega un cazzo. Nella sua piccola mente grigia c’è solo il suo uccello dentro alla tua passerina. È questo quello
che vuole. E nel caso improbabile – improbabile per lui, non per te – che sia
stata così brava da colpire il suo unico piccolo neurone, il massimo che puoi
ottenere se non gliela dai è un «Grazie, ci sentiamo». Ma mentre lui sa che non
ti chiamerà più, tu starai tutti i giorni ad aspettare come un cane bastonato
il suo messaggino tenero tenero.»
Amen, sorella! |
Ma di cosa parlano questi racconti?
In sintesi, c’è la notte brava di due
amiche - una sorta di Telma e Louise in salsa horror - e la storia di un tizio
che non riesce proprio a ricordare dove ha messo le chiavi della sua auto e
cosa cavolo ha fatto la sera prima; c’è una moglie in cerca di vendetta e la
folle serata di un gruppo di persone che cerca di occultare un cadavere; c’è il
confronto tra due ex fidanzate alla fine della loro relazione e le disavventure
dello sfigato con qualche difficoltà a vivere la propria sessualità; c’è il
ragazzo annoiato che decide di passare la giornata in maniera un po’ troppo
alternativa e la storia di due ladri un po’ svampiti che tentano un ultimo
colpo durante una notte particolarmente macabra; infine, ci sono i racconti di
una strana e surreale visita notturna allo zoo e quella di uno studente
universitario alle prese con una brutta (ma brutta davvero!) giornata.
Tutte queste trame hanno un unico fil
rouge: un fato crudele che decide per i protagonisti, spingendoli a vivere
situazioni estreme, costringendoli a una qualche reazione spesso violenta che
esaspera ancora di più le vicende, rendendole talvolta surreali e talvolta
crude, talvolta degne di un horror o dei più efferati fatti di cronaca. La
violenza, fisica e verbale, e la crudezza di talune descrizioni e vicende,
insieme a un pizzico di humor nero, la fanno da padrone.
Il ritmo narrativo è rapido, le
descrizioni essenziali e la scrittura pulita e precisa, magnetica. Davvero
difficile smettere, una volta cominciato a leggere, perché ogni racconto è come
uno dei vostri biscotti al cioccolato preferiti: uno tira l’altro, fino a
quando non avete finito la confezione (ma nel caso dei racconti di Cintolesi,
alla fine non avrete i tipici sensi di colpa di quando vi siete divorati quel
bel pacco di Oreo ricoperti di cioccolato da seimila calorie a pezzo che vi
guardava languidamente da uno scaffale del supermercato).
Una bella antologia, insomma, che
consiglio particolarmente a chi ama il genere pulp-horror, ma anche a chi ha
semplicemente voglia di leggere qualcosa di diverso e fuori dagli schemi e non
è facilmente impressionabile. Questa raccolta vi resterà impressa nella mente,
suggerendovi inevitabilmente che quella confezione di biscotti al cioccolato
che vi siete appena divorati non basta e ne volete di più. Alias: viste le belle
e spiccate capacità, a quando un bel romanzo, mister Cintolesi?
Infine, questa antologia si merita da parte mia una menzione speciale anche per la scimmia. Sì, proprio quella del titolo (e della
copertina), perché è grazie a questo che, incuriosita, ho deciso di ampliare un
po’ le mie scarse conoscenze cercando di debellare un poco della mia immensa
ignoranza in campo artistico (campo che l’autore conosce bene – e si vede –
anche per via dei suoi studi). Conoscevo Banksy molto superficialmente, ma dopo
aver letto il lavoro di Cintolesi la curiosità ha avuto la meglio e… niente, il
risultato è che ora mi sono innamorata di un artista che non ha neppure
un’identità, tipo un supereroe ma senza muscoli e mantello…
No, non lui! |
Dunque, ricapitolando: antologia
dalla scrittura scorrevole e storie accattivanti e surreali che non annoiano
mai… un libro che vi sorprenderà!
Qui di seguito il calendario con i nomi dei blog che stanno partecipando a questo review party:
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