“Lo stendardo di Giove” di Emanuele Rizzardi - La segnalazione del romanzo storico

Di lui vi avevo già parlato qua, durante un blog tour tenutosi nel terribile 2020.

In alto, una diapositiva esplicativa del suddetto annus horribilis.

Torno ora a parlavi di Emanuele Rizzardi per presentarvi uno dei suoi ultimi interessanti lavori: “Lo Stendardo di Giove”, romanzo storico edito da ‎ Assobyz. Le premesse lasciano intravedere una trama storica appassionante, colpi di scena, intrighi e battaglie avvincenti, elementi tipici dei romanzi di questo autore assieme anche alla presenza di personaggi femminili lontani dai classici stereotipi. E questa cosa non la dico solo io, lo afferma anche una nota del prof Borghi che sicuramente ci capisce molto più di me. L’inizio della nota critica la trovate in basso.

Volete saperne di più? Qui di seguito tutti i dettagli su "Lo Stendardo di Giove"!


Titolo: Lo Stendardo di Giove

Autore: Emanuele Rizzardi

Editore: ‎Assobyz

Genere: storico/drammatico

Lingua ‏: Italiano

Copertina flessibile‏: ‎422 pagine

ISBN-13: ‎ 979-8748208031

Link per l’acquisto: https://amzn.to/3KuT5uQ

Per info e contatti: https://emanuele-rizzardi.wixsite.com/emanuelerizzardi

Pagina dedicata ai libri e alla storia medioevale: https://www.facebook.com/UltimoPaleologo/

Tutti i libri: http://www.comprovendolibri.it/?uid=TFT


Sinossi:

Anno 392: l’Impero Romano è funestato dalla pressione dei barbari oltre il confine e da terribili lotte interne tra le forze pagane e l’astro nascente del potere cristiano. I conflitti religiosi sembrano essere il centro di un’importante svolta quando l’imperatore Teodosio dichiara la messa al bando di tutti gli antichi culti, ponendo il cristianesimo come l’unica religione ammissibile.
Mentre i templi e i luoghi di potere dei pagani vengono chiusi, un gruppo di senatori decide di opporre resistenza.
Approfittando dell’improvvisa morte di Valentiniano, il sovrano d’Occidente fantoccio di Costantinopoli, i congiurati prendono il potere a Roma ed ottengono il supporto del magister Arbogaste, che comanda le legioni della Gallia; al suo fianco c’è Flavio Eugenio, uomo di palazzo di fede cristiana, ma dalle posizioni tolleranti, che rappresenta l’ultima speranza nell’imminente guerra contro Teodosio, in un crescendo di intrighi che porterà i pagani a dare un’ultima battaglia per la libertà nella gelida valle del fiume Frigido.

Nota critica del prof Borghi:

Di dirompente pregio è la scelta di illustrare il punto di vista della Religione Tradizionale, così come doveva essere sentito (e come infatti traspare dagli Storici contrarî a Teodosio), che all’epoca era naturale per almeno metà delle persone coinvolte, ma oggi appare in una luce del tutto diversa e ha il peso di una vera e propria Filosofia della Storia.

Almeno altrettanto entusiasmente mi sembra, sul piano – che purtroppo per me non mi è familiare – delle scelte narrative, la rappresentazione di figure femminili anche molto lontane dai classici stereotipi. Sono vere protagoniste (o deuteragoniste), senza alcuna concessione ai luoghi comuni.


 

 

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