La spirale delle vite perdute di Margherita Gobbi - La recensione del romanzo giallo
Titolo: La spirale delle vite perdute
Autore: Margherita Gobbi
Editore: Ianieri
Data di pubblicazione: 30 settembre 2021
Pagine: 248 pagine
Formato: Kindle e cartaceo
Genere: Giallo, thriller, narrativa di genere
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Tutto è partito da una presentazione letteraria del 27 agosto 2022, presso il The King di Monopoli, dove ho avuto il piacere e l’onore di conoscere di persona Margherita Gobbi, autrice di “La spirale delle vite perdute”. Un giallo, un thriller, un romanzo che, nel corso della lettura, si è ben presto rivelato appassionante e difficile da riporre prima della fine. Una storia che ho divorato e apprezzato durante i miei grami viaggi giornalieri in treno… rischiando più volte di perdere la mia fermata!
Ma di cosa parla il romanzo? Qual è la trama?
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Niente spoiler, promesso! |
Estate 2003. La psicologa Florence Cretaz e il commissario di polizia Sebastian Grange vivono in Valle d’Aosta e, in passato, hanno collaborato a un caso rimasto purtroppo irrisolto: la scomparsa di una ragazzina di nome Ginevra. Un’amara vicenda che, a entrambi, ricorda trascorsi orrendi del loro passato e che si va ad aggiungere alle personali sconfitte delle loro vite ormai solitarie. Un nuovo caso, però, scuote la Valle: il ritrovamento del corpo di una donna, brutalmente uccisa. Tutti gli indizi sull’omocidio condurrebbero in una certa lineare direzione, ma Sebastian Grange comprende ben presto che non è così e che la soluzione del caso è ben più intricata di quanto sembri. Chiede quindi aiuto alla sua vecchia amica Florence Cretaz, che è alle prese con un paziente abbastanza inquietante e che, forse, potrebbe avere a che fare con l’omicidio a cui sta cercando soluzione Grange. Ma cosa hanno in comune questo omicidio e la scomparsa della piccola Ginevra? E cosa c’entrano alcune misteriose e brutali vicende avvenute negli anni Settanta nei pressi di Piacenza?
Il romanzo, nonostante i temi trattati, è a me risultato piacevole e di scorrevole lettura. L’avvicente intreccio narrativo è intessuto dall’autrice ad arte dall’inizio alla fine, punto esatto in cui tutti i nodi si intrecciano dando senso a ogni cosa. La vicenda segue, fino a un certo punto della storia, due linee temporali differenti, ma questo non spezza a mio avviso la narrazione, andandola invece ad arricchire di dettagli che saranno utili nel corso dell’indagine del commissario Grange e della psicologa Cretaz, fino alla soluzione finale.
Le descrizioni dei luoghi e delle usanze, soprattutto della Valle in cui si svolge la vicenda, sono dettagliate al punto giusto e mai monotone, donando un tocco poetico anche allo scenario di efferati omicidi. La scrittura è dunque fluida, precisa e senza sbavature, i colpi di scena incalzanti. I capitoli brevi si concludono solitamente sempre con un nuovo indizio, con un nuovo tassello, diventando quindi un invito per il lettore a proseguire con la lettura per saperne di più.
Senza spoilerare sulla vicenda, posso comunque dire che “La spirale delle vite perdute” è un thriller-giallo piacevole, che vi appassionerà e vi terrà incollati alle pagine fino alla fine affatto scontata. Romanzo dunque consigliatissimo, soprattutto se siete amanti del genere.
E se lo
leggerete in treno… occhio a non perdere la vostra fermata! 😉
La copertina la trovo bellissima e la trama pure, me lo sono segnata tra i libri da leggere!!!
RispondiEliminaQuesto lo devi proprio leggere! Il romanzo è davvero appassionante e tratta tematiche affatto scontate, che però verranno svelate pienamente solo alla fine. Romanzo stupendo e terribile insieme! ❤
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