"Reviviscentia" di Roberto Sorarù - La recensione del racconto lungo

Titolo: Reviviscentia

Autore: Roberto Sorarù     

Editore: Delos Digital     

Data di pubblicazione: 20/09/2022 

Pagine: 71     

Formato: Kindle      

Genere: Horror, racconti, racconto lungo  

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“L’Halloween del 1999 non lo dimenticherò mai. Rimarrà scolpito nella mia memoria, anche se fra quarant’anni dovessero diagnosticarmi l’Alzheimer. Perché quella notte è iniziato tutto. A quel tempo, ero solo un bambino mascherato da fantasma che desiderava fare dolcetto o scherzetto. Ignoravo che presto mi sarei trovato faccia a faccia con la crudeltà della vita.

Voglio essere onesto prima di proseguire.

Questa, non è una bella storia.”

 Halloween è alle porte, e checché i simpatici bizzochi nostrani ne dicano – sacrilegiiioooooo! - , una bella storia dell’orrore nel periodo più magicamente autunnale dell’anno ci sta tutto. Potevo dunque io lasciarmi sfuggire “Reviviscentia”, racconto lungo scritto da Roberto Sorarù ed edito da Delos Digital? Ovviamente era una domanda retorica, quindi ciancie alle bando – o, se preferite, bando alle ciance – e andiamo avanti.

Qual è la trama?

Niente spoiler, promesso!

Sono gli ultimi giorni di ottobre del 2019 e Ben è un insegnante che ha lasciato da tempo il paesello per inseguire i suoi sogni letterari. Mentre una mattina è intento a correggere dei compiti, gli giunge una telefonata sconvolgente che lo costringe a tornare precipitosamente nel suo luogo d’origine, Orange Grove. Giunto lì in tutta fretta, ritrova i luoghi del suo doloroso passato. E anche talune persone. Un suo vecchio amico, un uomo strano e misterioso, ricompare all’orizzonte. Entrambi non hanno però poi troppo in comune, a parte un segreto, un fatto oscuro avvenuto molti anni prima, quando Ben era ancora un ragazzino, durante una notte di Halloween particolarmente spaventosa. Da allora Ben ha cercato di dimenticare, ma ormai non può più far finta di nulla. Soprattutto quando l’uomo gli chiede aiuto per una faccenda parecchio strampalata: aiutarlo a riportare in vita sua figlia attraverso uno strano rituale. Ma Ben non è più un ragazzino impaurito. Accetterà? E come andrà a finire?   

Una gradevole storia di Halloween vecchio stile: così io definirei “Reviviscentia”. Il racconto, in prima persona, ci svela dapprima un episodio del passato per poi volare a vent’anni dopo, quando il protagonista è ormai adulto, mettendoci subito al corrente di quanto serve per comprendere la vicenda successiva. L’ambientazione anglosassone ricorda subito i cari vecchi film horror classicheggianti e la scrittura dettagliata ma scorrevole di Sorarù mette subito a proprio agio il lettore, tenendolo incollato alle pagine. La trama scorre lineare, i personaggi sono coerenti e credibili e la bella scrittura di questo autore sa lasciare il segno.

“Orange Grove ormai era molto diversa dal ricordo romantico che ne conservavo io. I piccoli cambiamenti che notavo a ogni mio ritorno, anno dopo anno, non facevano altro che rendermela sempre più estranea. Come se il bambino che scorrazzava su quelle strade appartenesse a un’altra vita, diversa dalla mia. Ora me ne rendo conto. Quei luoghi dove il tempo non sembra mai passare sono invece quelli dove passa più in fretta, e quando te ne accorgi è troppo tardi.”

“Reviviscentia” è a mio avviso una bella prova letteraria, seppur breve, che sa intrattenere alla perfezione. Una piacevole chicca che si legge in una serata, magari mentre fuori piove e voi siene avvolti nella vostra coperta in pile preferita a sorseggiare una bevanda calda. O magari durante la notte nera e arancione, quando zucche ghignanti regnano sovrane nella misteriosa bruma tenebrosa dell’ultimo di ottobre.

Insomma, “Reviviscentia” è una piacevole lettura che saprà divertirvi fino all’ultima pagina, tra cupi misteri e creature terrificanti. Pronti a farvi spaventare da questo racconto? Bene, allora, per cominciare, gustatevi il booktrailer in basso. Buona visione! 

 


 

 

 

 

 

 

Commenti

  1. Ammetto due cose: che io Halloween non lo ho mai considerato e festeggiato, ho sempre capito che verso questo periodo inizio a trovare i biscotti speziati al Lidl, poi la copertina è inquietante, cioè l tua recensione mi intriga pure, ma è la copertina che mi lascia perplesso, però me lo segno magari mi gira e provo a leggerlo!!!

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    1. Non fermarti alla copertina, in realtà è una lettura molto gradevole e scorrevole! Per quanto riguarda Halloween, si tratta di una festa che mi ha sempre incuriosita, sinceramente. La festività che invece mi fa venire l'orticaria è il Natale, fosse per me non lo festeggerei. Sì, sono tipo il Grinch, anzi, peggio di lui! 😁

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    2. Ciao, sono Roberto. Come diceva Eleonora, la copertina è un po' fuorviante. Il racconto non è poi così macabro come può sembrare. Certo, è un horror, ma non troppo spinto verso lo splatter o il gore.

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    3. Esatto, niente splatter o roba simile, solo un gradevolissimo horror leggero, pulito e vecchio stile!❤

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