Le prime letture - "La figlia della luna" di Margaret Mahy

Per la serie “Le prime letture”, non potevo non parlare di lui, di questo romanzo che, quando ero poco più di una bambina, mi ha stregata dalla prima all’ultima pagina. E a giudicare dalla tematica del romanzo stesso, direi che il verbo “stregare” sia del tutto lecito.

Sto parlando di “La figlia della luna”, meraviglioso romanzo di formazione opera della scrittrice neozelandese Margaret Mahy, scomparsa purtroppo nel 2012. Un romanzo che ha sancito, in maniera definitiva, il mio amore appassionato per i romanzi e per la lettura, rendendomi una lettrice compulsiva (semiseria lo ero già di mio, ma questa è un’altra storia).

“La figlia della luna” parla di adolescenza, di problemi di vita quotidiana, di primi amori, di femminilità e di… magia. Una magia che fa crescere, però, una magia simbolo del passaggio dall’infanzia all’età adulta. Ed è proprio per il delicato realismo della storia - nonostante la presenza della magia - che il romanzo ha attirato subito la mia attenzione di ragazzina. Anche perché, quando lessi “La figlia della luna”, avevo più o meno la stessa età della protagonista…

“La figlia della luna” parla di Laura, una quattordicenne che vive a Gardendale, Nuova Zelanda, con il fratellino Jacko e la mamma Kate, affrontando i problemi di una famiglia non proprio felice – i suoi hanno divorziato e lei ne ha accusato il colpo – e sostenendo una madre single sempre impegnata con il lavoro e con le innumerevoli preoccupazioni finanziarie. Laura è sì una ragazzina, ma con tutte le responsabilità e le apprensioni che il suo contesto familiare le hanno impresso dentro, facendola crescere, per alcuni aspetti, più del dovuto. E c’è poi la scuola, la migliore amica che le consiglia di modificare il suo aspetto per sembrare più grande, il suo corpo che si trasforma di giorno in giorno, il pericoloso eppure affascinante studente modello che ha una sorta di magnetismo su d lei, i rischi della città per una ragazzina sola, il fratellino da accudire quando la mamma è al lavoro e… le premonizioni. Sì, perché Laura ha spesso delle strane sensazioni prima che accada qualcosa, ed è proprio in un giorno qualsiasi che quel qualcosa purtroppo accade: l’amato fratellino si ammala e nessuno riesce a comprendere cosa causi il suo malessere. Solo Laura, grazie alle sue capacità paranormali, sa cos’è successo, ma i suoi poteri sono troppo grezzi per riuscire a salvare Jako, lasciandola impotente davanti alla malattia del bambino. Fino a quando scoprirà che una soluzione forse c’è, ma per salvare suo fratello dovrà cambiare per sempre e rinunciare a una parte di sé per diventare qualcosa di diverso e di potente: una Figlia della luna, una strega. 

Le vicende sovrannaturali, qui, si intrecciano perfettamente con la vita quotidiana e i problemi di Laura vengono raccontati con delicatezza e con piglio narrativo vivace e gradevole, scorrevolissimo. Una penna, quella di Margaret Mahy, a dir poco splendida e mai banale, persino per un lettore adulto. La scoperta della propria femminilità, il diventare una donna/strega per amore del fratello, è descritto alla perfezione in quel meraviglioso e onirico rito di passaggio che Laura deve affrontare per diventare più potente. Ed è descritto in maniera così suggestiva che, quando lo lessi per la prima volta da ragazzina, ne restai davvero affascinata.

Insomma, ho letto per la prima volta “La figlia della luna” poco meno di trent’anni fa ed è ancora ben impresso nella mia mente e nella mia libreria. Un romanzo indimenticabile che consiglio ai ragazzi in cerca di letture interessanti e prive di banalità, ma anche ai lettori più maturi che amano le buone letture e ricordano con nostalgia la loro adolescenza e i tanti riti di passaggio che li hanno condotti, non senza scossoni, all’età adulta.    


 

 

Commenti

  1. Credo di non averlo letto, ma sembra veramente un gran bel libro. Vedo che non sono l'unica ad aver iniziato la collezione di libri fin dall'infanzia, ma lo ammetto se cerco di ricordare il titolo del primo libro che mi è rimasto impresso non riesco a ricordarmelo, ma la maemoria si sà non fa parte dei miei pregi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è un gran bel libro e te lo consiglio davvero. Secondo me ti piacerebbe!

      Elimina

Posta un commento

Post più popolari