Il Natale che non ti aspetti: Quando la vita ti sorprende di Angelica Romanin - La recensione del romanzo

 

Titolo: Il Natale che non ti aspetti: Quando la vita ti sorprende

 Autore: Angelica Romanin  

Data di uscita: 26 novembre 2020

Formato: Digitale e cartaceo

Dimensioni file:‎ 1312 KB  

Lunghezza stampa: 167 pagine

Genere: Narrativa, Humor, Rosa

Link per l’acquisto: https://amzn.to/3BOxYiv

“Il Natale che non ti aspetti: Quando la vita ti sorprende” di Angelica Romanin è un romanzo allegro, scanzonato, che strappa più di un sorriso. Eppure ho faticato parecchio a scrivere questa recensione. No, non per il romanzo in sé, da me graditissimo, né per la penna vivace di Angelica Romanin che ho già avuto il piacere di leggere in passato (qui e qua le mie recensioni). Il punto è che in questi tempi storici c’è poco da stare allegri e scrivere una delle mie recensioni semiserie, su di un romanzo anche tanto spassoso come “Il Natale che non ti aspetti”, non mi è mai risultato così difficile… Ma i libri sono anche questo: dei rifugi sicuri dall’oscurità che, talvolta, adombra la realtà; delle perfette vie di fuga. Perciò io adesso vorrei colorare un po’ qualche minuto di questa realtà raccontandovi, in modo ovviamente semiserio, di questo romanzo al confine tra romance e humor.

Siete pronti? Partiamo, allora!

Di cosa parla il romanzo?

Niente spoiler, promesso!

La vita di Marianna, da qualche anno, è un po’ noiosa. Ha il lavoro, certo, e poi gli amici, e quella pazza di sua madre e poi quel citrull… ehm, il suo fidanzato. Però Marianna si annoia. 

Un bel giorno succede qualcosa di inaspettato. Lei, proprio lei che non ha mai vinto nulla - manco un ambo alla tombolata di famiglia, per intenderci -, si ritrova di colpo a vincere una fantastica settimana di vacanza in un hotel a cinque stelle a Mayrhofen. E no, prima di leggere il romanzo non sapevo manco che questo posto esistesse e sono andata a controllare su Google. Sì, esiste veramente e si trova fra le montagne austriache. Bon, e dopo avervi attentamente illustrato la mia ignoranza geografica, andiamo avanti.

Questo viaggio, però, la porterà a scoprire qualche altarino e ad affrontare un imprevisto dietro l’altro. E lei ci prova a stare calma, certo, ma si ritrova ben presto a fare i conti con un’improvvisa bufera di neve, treni soppressi come solo Trenitalia potrebbe, un albergatore un pochino picchiatello, una banda di fiorentini scalmanati e tizi appassionati di Julio Iglesias. Il tutto condito dalle cupe previsioni telefoniche di una madre assillante e pessimista.

Ma Marianna non si lascerà sopraffare, neanche quando la situazione si farà davvero assurda, e a dispetto di tutto e tutti deciderà di passare un Natale davvero indimenticabile e sorprendente.

 "Era bellissimo essere lı̀, a contatto con la natura, sola con me stessa. Riflettei che tutto sommato non me la stavo cavando male. Nonostante le mie insicurezze, i cupi pronostici di mia madre e il tradimento di Riccardo, la vita mi stava dimostrando che sapeva anche essere estremamente piacevole. Bastavano un bosco di notte, e questo senso di libertà che sentivo scoppiarmi dentro."

 Avevo questo romanzo nel mio Kindle da un po’, ma l’ho letto solo di recente, poco dopo Natale. Sì, lo so, ho delle tempistiche da schifo ma alla fine ce l’ho fatta, no?

Dicevo… Il romanzo è molto ironico e alcune situazioni davvero sconclusionate ti strappano qualche sorriso. Marianna è un po’ l’emblema di noi ragazze un po’ sfigatine. La forza del personaggio, però, sta proprio in questo: lei a un certo punto decide di fregarsene del suo destino avverso, delle ammonizioni di sua madre e di tutte le difficoltà che deve affrontare durante il viaggio. La buona compagnia e la natura incontaminata intorno sono un po’ la sua forza, nonostante le sue numerose ansie e qualche brutta sorpresa. Alla fine si simpatizza parecchio con questa protagonista, anche in quei momenti di indecisione totale dove ti vien voglia di scuoterla urlandole di riprendersi, ma come faresti con una cara amica che ogni tanto smarrisce la bussola, ecco.

La storia, di per sé, è molto leggera e la narrazione rapida. Non aspettatevi, però, il solito romanzo rosa scontato: qui, come è tipico dello stile di questa autrice, lo humor e gli imprevisti la fanno da padrone e i personaggi non sono quasi mai legati allo stereotipo romance. Un toccasana per chi, come me, gradisce un rosa che sia comunque ben abbinato a una buona dose di ironia e imprevedibilità.

 “Il Natale che non ti aspetti” è un romanzo d’evasione a tutti gli effetti, dunque, che di questi tempi fa bene alla mente e fa sorridere il cuore. E poi si legge in poco tempo e vi prometto che sarà in grado di alleggerire qualche ora delle vostre giornate.

 

    

 

                                                                                

Commenti

  1. Sul fattore cancellazioni come Trenitalia potrebbe lasciamo stare, che io per più di un anno ho mangiato in ufficio causa ritardi così lunghi che non mi conveniva più tornare a casa per pranzo. Sulla tempistica di lettura io ho letto storie ambientate a Natale, durante le ferie estive, ma, conoscendo come scrive l'autrice sono sicura che è stata una gran bella lettura...Sul periodo storico diciamo che i citrulli sono in ottima compagnia, ma i libri sono sempre una panacea, almeno per lo spirito!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, io per colpa di Trenitalia ho rischiato più volte di passare la notte a dormire sotto i ponti in città che non conoscevo! ^_^' Sì, il romanzo si legge tranquillamente anche se non è esattamente il periodo raccontato nella storia, e in ogni caso è sempre un piacere distrarsi con storie tanto divertenti. E la Romanin, in questo, è una garanzia!

      Elimina

Posta un commento

Post più popolari