"Ritroviamoci alla fine del mondo" di Angelica Romanin - La recensione

Titolo: Ritroviamoci alla fine del mondo

Autrice: Angelica Romanin

Data di pubblicazione: 9 marzo 2021

Genere: Narrativa umoristica, chick-lit                    

Editore: Independently published

Formato: Kindle e cartaceo

Pagine: 317 pagine

Dimensioni file: 896 KB

Link per l’acquisto: https://www.amazon.it/Ritroviamoci-alla-fine-del-mondo/dp/B08YHTGLK2/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=  

 

“La sua telefonata era stata l’unica nota positiva di una giornata da incubo. Peccato che fosse stata preceduta da un sms inquietante: “Bu”.
Costa voleva dire con quel “Bu”? Forse intendeva scrivere “Buona giornata” e aveva dimenticato un pezzo?
Ero stata dieci minuti a scervellarmi sul significato di quelle due lettere, finché era arrivato un altro messaggio, se possibile ancora più demenziale del precedente: “Bubusettete”.
Ma perché capitavano tutti a me gli psicopatici?”

Martina ha 35 anni e in breve tempo si ritrova senza fidanzato, senza lavoro e senza casa. Tutta colpa del suo ex fidanzato Paolo il malvagio. Martina è quindi costretta a tornarsene a casa sua, dalla sua famiglia tutta al femminile e composta principalmente da pazze. Ma non è facile farsi scivolare tutto addosso quando sembra che capitino davvero tutte a te. E tra una sfiga e l’altra arriva pure il fantasmagorico 2012. L’anno della fine del mondo, secondo i Maya. Questo, in sintesi, il succo di “Ritroviamoci alla fine del mondo”, ironico romanzo scritto da Angelica Romanin e che io ho letto tutto d’un fiato.

Ma qual è la trama, di grazia?

Niente spoiler, promesso!

 AD 2011, Ferrara. Martina è tornata a casa da sua madre dopo una relazione fallita alle spalle e dopo aver perso il lavoro. Solo che chiamare casa quel covo di matte è un’esagerazione. Quella santa donna di sua madre, ad esempio, vede sciagure e disgrazie ovunque, mentre Sara, la sua amorevolissima sorella, è impicciona, maniaca dell’ordine e pure un po’ picchiatella. E che dire poi della nonna che passa il suo tempo a cucinare, inseguendo poi chiunque sia nelle vicinanze con le sue succulente pietanze ipercaloriche? Se poi a questo bel quadro ci si aggiunge pure una migliore amica che si nutre di polistirolo e verdure scondite e che sta più fuori di un balcone, un attraente amante occasionale un pochino ottuso e un aspirante fidanzato con la faccia da maniaco, allora c’è da andare fuori di testa. Inoltre, come se non bastasse, il 21 dicembre 2012, data considerata catastrofica, si avvicina sempre di più… Riuscirà Martina a sopravvivere a tanto sfacelo tragicomico?

"Scossi la testa, rassegnata a quella triste realtà.
Ora si trattava soltanto di prendere familiarità con un altro uomo, altrettanto inetto, altrettanto fastidioso, ma in modo leggermente diverso.”

Avevo già recensito uno dei lavori di Angelica Romanin qualche tempo fa (la recensione la trovate qua) e devo ammettere che con “Ritroviamoci alla fine del mondo” ho riso forse più di quando ho letto “Uomini, attacchi di panico e altre disgrazie”. La scrittura briosa e ironica dell’autrice descrive alla perfezione personaggi e situazioni assurde, facendocele vivere assieme a Martina. I personaggi sono spassosissimi e delineati alla perfezione; le situazioni, anche le più surreali, strappano ben più di un sorriso. Le vicende si susseguono in maniera rapida, incalzante, e Martina, con tutte le sue sfighe, è in grado di attirare subito le simpatie del lettore. Ok, ammetto che a un certo punto avrei voluto pigliarla seriamente a schiaffi (diciamo verso la fine del romanzo, ecco), ma nello stesso modo in cui mi verrebbe voglia di prendere a schiaffi una carissima amica che si mette di punto in bianco a fare scemenze, quindi niente di grave! A Martina, in ogni caso, ci si affeziona, le si vuol bene... È in effetti facile identificarsi in lei, tra appuntamenti assurdi con casi umani e lavori improbabili durante la ricerca di un’occupazione decente e quindi dell’indipendenza dalla “gabbia di matti” in cui è stata costretta a tornare. C’è poi anche un pizzico di romanticismo – mai melenso e sempre venato d’ironia - e un serio attimo di riflessione non indifferente. In effetti, pensandoci, per qualcuno il 2012 è stato davvero la fine del mondo…

"Finalmente, dopo quella che mi sembrò un’eternità, il terremoto finì.
Avrei scoperto poi, al tg, che era durato solo ventidue secondi. Sembrano pochi mentre stai ridendo con gli amici, ma sono infiniti mentre pensi che stai per morire.”

Insomma, consiglio “Ritroviamoci alla fine del mondo” a chi ha bisogno di sorridere, a chi è alla ricerca di una lettura leggera e senza impegno, a chi ha necessità di distrarsi ma senza dimenticare quel pizzico di riflessione che non guasta mai. Questa lettura vi farà compagnia assieme a tutti i suoi folli personaggi, cancellando, almeno per qualche ora, il pensiero delle solite sfighe quotidiane.

 

 

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