“Agorà e Beata Solitudo” - Intervista alla poetessa Elisabetta Sabato/Edna Luna

Lontano

2008

 

Lontano il mio respiro si fonde con il tuo

e diventa vento

che trasporta una manciata di sabbia,

al caldo di uno stesso lenzuolo romantico,

arricciato in quel rettangolo di riposo.

 

Ho pensato al grande sogno

ed il pensiero è diventato carezza

e la carezza si è smarrita su una immensa spiaggia nel deserto

e così fino al buio.

 

Bello, eh? Un sogno romantico a occhi aperti che ti senti scorrere sulla pelle, leggero come una calda brezza. O almeno è questa la sensazione che a me hanno trasmesso queste parole. Chi ha scritto questa meraviglia? Dove potete trovarla? Un attimino e vi spiego tutto! 

 


“Lontano” è uno stralcio di “Agorà e Beata Solitudo”, pubblicato da Antipodes e scritto dalla poetessa Edna Luna, pseudonimo di Elisabetta Sabato. La raccolta scaturisce da riflessioni impresse dal 2018 al 2020. E a proposito di “Agorà e Beata Solitudo”, la poetessa scrive: “Gli eventi della vita, gli incontri, i dettagli riflettono emozioni, sensazioni che, spesso incomprese, scaturiscono dal profondo del cuore. Non sempre l’intelletto è capace di accogliere e contenere i diversi modi di sentire, ma le lettere e le parole possono in bianco e nero delineare il flusso, nell’equilibrio perfetto degli eventi. Come nello Yin e nello Yang. Sentirsi soli in compagnia? O completamente accompagnati in solitudine?”

Ma chi è Edna Luna/Elisabetta Sabato? Ve la presento subito, seguitemi!


 

-   Ciao Elisabetta, è un onore ospitarti qui nel mio blog! Ti ripropongo la domanda scritta qui in alto. Lo so, è abbastanza classica e per nulla originale, ma sono curiosa di conoscere la risposta. Chi è Edna Luna/Elisabetta Sabato?

Il piacere, unito alla gratitudine, è tutto mio! Elisabetta Sabato è una semplice donna in cammino, che cerca di affrontare la vita e tutti i suoi doni, con sorriso e riconoscenza. Edna Luna è invece la “bimbetta” audace, sempre con la testa tra le nuvole, non conforme, costante osservatrice di bellezza.

  

-  Ho letto da qualche parte, in una tua precedente intervista, che usi uno pseudonimo per scindere in qualche modo l’attività di poetessa dalle normali attività quotidiane. Quasi come se, tramutandosi in Edna Luna, Elisabetta Sabato si sentisse finalmente libera di esprimere davvero se stessa. Ma come mai questo pseudonimo, Edna Luna? Cosa lo ha ispirato?

Da tempo seguo il potere rigenerativo che i cicli lunari veicolano ed avendo spesso la testa all'insù, sempre in cerca di magia, è stato facile (se non scontato) scegliere la Luna con tutto il suo fascino impermanente.  Edna è venuto da sé per puro vezzo apparentemente altezzoso. Ma visto che è tutto un gioco, la vita, così come l'uso di uno pseudonimo di scrittura, ho creato questa “identità” più sognante, che materica e austera. 

  

-   Puoi raccontarci di più su “Agorà e Beata Solitudo”, tua ultima raccolta poetica?

 Questa silloge spesso composta da versi liberi è ispirata al contrasto esistente tra il senso di solitudine, che si può nutrire durante la vita pubblica e il senso di presenza e comunione universale, raro, ma prezioso della vita privata... “beata solitudo”. Sono pensieri e riflessioni spesso ispirati a fatti, eventi e circostanze vissute più per empatia, che per personale esperienza.

 

-  Leggendo la tua biografia, si comprende subito che hai un lungo curriculum letterario e una notevole esperienza poetica. Cosa guida la tua poesia? Da cosa trai ispirazione?

C'è ancora molta strada da fare perché si possano conservare i frutti poetici o letterari del mio lavoro! Però semplificando è la vita che mi ispira. In alcuni momenti sento l'irrefrenabile necessità di scrivere o appuntare parole, dettagli, indizi, che poi nel tempo come semi sbocciano. Realmente non faccio nulla, se non imprimere le idee così come arrivano e poi le organizzo secondo uno schema, frutto di pura sperimentazione.

 

-   Nella vita di tutti i giorni, quando Edna Luna attende il suo momento mentre Elisabetta Sabato vive la sua quotidianità, sei una Counselor Naturopata, esperta di rimedi erbali. Stando alla tua biografia, hai inoltre scritto numerosissime recensioni sui temi della comunicazione aziendale e strategie di mercato su testate on-line specialistiche. Ma come riesci a conciliare questo tuo lato più “tecnico” e pratico con l’indole poetica di Edna Luna?

Edna Luna scrive solo per nudo piacere. Elisabetta Sabato, invece, ha svolto questo lavoro tecnico per svariati anni, poi il tempo e le circostanze hanno fatto sì che abbandonassi (perdonate la libera liceità nel cambio di persona) quasi totalmente il copywriting, per dedicarmi alla comunicazione relazionale, al linguaggio che “cura” e alle erbe e spezie.

Non rinnego nulla, anzi integro con gioia, anche quel lavoro da manager, ma oggi è solo una facoltà a margine, rispetto alle attività che prediligo. 

 

-   Quando hai iniziato a comporre versi? E chi sono i poeti che ti hanno maggiormente guidata e ispirata nel tuo percorso poetico?

Ho sempre scritto in realtà, con formule differenti e interessi in costante cambiamento. Tra i tanti Hikmet e Pessoa sono per me fari luminosi, maestri e guide.

 

-    Qual è la poesia da te scritta e alla quale sei più affezionata? Perché?

“Le cicatrici dell'intelligenza” è certamente quella a cui tengo di più, perché questa avventura letteraria è partita da questa poesia, selezionata nel web (senza invio alcuno da parte mia) per l'inserimento ufficiale in una silloge di scrittori contemporanei emergenti. La sorpresa e lo stupore nel ricevere quell'e-mail ancora oggi mi riempiono d'emozione.

 

-   Quale poeta, e relative opere, consiglieresti ai lettori o a chi, magari, sta pensando di approcciarsi al mondo poetico? Perché?

Prediligo poesie che abbiano uno sfondo filosofico e riflessivo, più che d'amore, versi capaci di tacitare la mente e per empatia comprendere l'animo dello scrittore. Quindi oltre ai poeti citati prima, sento nel cuore di consigliare tra tutti: Seneca, Orazio e Hesse.

 

-  Hai scritto anche un romanzo, “Vite fragili”, pubblicato nel 2018. Di cosa parla?

É la storia di molti volti, personaggi che fanno staffetta nella vita, passandosi il testimone degli eventi. Apparentemente sconfitti da misere battaglie, sono invece capaci di adattabilità e resilienza, qualità che li conducono oltre le contingenti difficoltà, complice il tempo, a risorgere sempre dalle proprie ceneri. 

 

-  Quando preferisci distaccarti dal mondo per comporre versi? Hai un momento preferito della giornata? Hai dei riti tutti tuoi legati alla scrittura?

Indubbiamente ci sono momenti di quiete e fratellanza profonda con la natura, nei quali immagini e fotogrammi si ricompongono secondo un ordine nuovo. Complice compagna è la pace dell'ambiente in cui decido di “stare” (mare, bosco, montagna...). Preferisco scrivere di notte, ma non è questa una “condicio sine qua non”. Gradisco molto la presenza del fuoco o delle candele mentre scrivo.

 

-  Un’ultima domanda: cosa consiglieresti a chi scrive da anni poesie ma, per eccessivo pudore, preferisce tenerle chiuse in un cassetto, pur riconoscendo la validità dei propri scritti?

Semplicemente che tutto ciò che facciamo è solo ed esclusivamente per noi stessi. Quindi la scrittura in sé è un dono, ma il compito di colui che decide di scrivere, termina quando, nero su bianco, è stato scritto l'ultimo punto, dell'ultima frase. Non sappiamo a cosa o a chi servirà quello che abbiamo scritto, indipendentemente dalla pubblicazione o meno del testo.

Quello che possiamo fare è semplicemente portare a compimento il lavoro, senza alcuna aspettativa di sorta.

Dopotutto Rimbaud ha atteso quasi 200 anni dopo la sua morte prima di vedere onorato e apprezzato il suo grandioso lavoro da scrittore.

 

Grazie a Edna Luna (Elisabetta Sabato) per aver partecipato a questa intervista!

Volete saperne di più su di lei e magari desiderate avere qualche link utile? In basso vi lascio tutto ciò che la riguarda!

 

Google: Elisabetta Sabato Vite Fragili

Fcbk: Elisabetta Sabato Scrittrice

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Linkedin: Elisabetta Sabato

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Note bio bibliografiche

Elisabetta Sabato nasce a Putignano (BA). Scrive numerosissime recensioni sui temi della comunicazione aziendale e strategie di mercato su testate on-line specialistiche. Numerosi redazionali vengono inseriti su testate periodiche (Il Mondo – Convegni – Il Corriere della Sera – La Gazzetta del Mezzogiorno). Scrive per passione e pubblica su portali dedicati alla poesia.

Oggi è un Counselor Naturopata esperto di rimedi erbali.

I sui testi vengono visionati e apprezzati da case editrici che selezionano estratti, brani e poesie per qualità e raffinatezza di scrittura, pubblicandoli:

“Le cicatrici dell’intelligenza”, poesia pubblicata in un'antologia poetica Nuove voci-Navigando nelle parole Vol. 26 ed. Il Filo 2007 dedicata a scrittori emergenti. La pubblicazione è presente nelle biblioteche pubbliche nazionali.

“Venezia” in d’Acqua è il mio nome – Omaggio a Venezia Ed. Akkuaria 2008.

“Lontano” in antologia premio Fortunato Pasqualino ed. Akkuaria.

Nel 2008 la casa editrice Akkuaria pubblica una sua raccolta poetica dal titolo “Un viaggio lungo un respiro”.

Alcuni testi tratti dalla raccolta sono stati positivamente menzionati da programmi radiofonici notturni vedi “L’uomo della Notte” (M.Costanzo). Il testo viene inserito anche nel Catalogo regionale del Polo di Sicilia come “Collezione

Poetica”.

Nel Febbraio 2009 partecipa alla presentazione ufficiale degli autori Akkuaria nel salotto letterario istituito per l'occasione al Joy di Milano e presieduto da A. Pinketts.

Presente anche alla Città del Libro ed- Novembre 2009 Campi Salentina (LE), con una presentazione ufficiale in conferenza stampa.

Scrive “Vite fragili”, romanzo premiato con il 3° premio della Critica letteraria al Concorso Nazionale “Pescara-Abruzzo” 2011, pubblicato nel 2018 da Edizioni Il Poggio.

Presenta il libro a: Putignano – Giovinazzo (Notte Bianca della Poesia) – Bari (Fiera del Levante) – Monopoli (Vivere IN).

Scrive “Agorà e beata solitudo” raccolta poetica sulla vita, che viene pubblicata nel 2021 da Antipodes.

 

 

 

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