"Luminescence" di Elena Magnani - La recensione


Titolo: Luminescence
Autore: Elena Magnani
Genere:  Fantasy, Paranormal romance
Editore: Lettere Animate Editore 
In commercio dal: 11/07/2017
Formato: Ebook (Kindle), cartaceo
Pagine: 258
Dimensioni file: 1862 KB




“’La più piccola’ mi disse sorridendo, ‘l’ultima nata prima delle tenebre, ma anche la più forte dei miei figli. La custode della mia giustizia’”.

Sono ignorante. Ma ignorante nel senso più buzzurro del termine. Tipo che prima d’ora non avevo idea esistesse in Toscana una frazione chiamata Dalli Sotto (caspita, se pronunciata con la giusta enfasi sembra quasi un’esortazione… “Dalli Sotto se hai il coraggio!” e cose così… Sì, lo so, sono PESSIMA), e soprattutto non avevo idea di cosa cavolo fosse un  Nephilim. Che col senno di poi, con tutte le puntate di X-Files e quelle di Giacobbo una leggera infarinatura ce l’avevo senza neppure saperlo. E volendo anche con la lettura di quel cruento tomo che è La Bibbia. L’unico problema era che non sapevo si chiamassero così… Per curiosità ho comunque consultato autorevoli siti internet tipo ilmostrobruttosottoilletto.com, in modo da informarmi meglio sulla faccenda prima di immergermi a pieno nella lettura.  In sintesi, un Nephilim sarebbe un ibrido, un incrocio nato da relazioni sessuali tra i figli di Dio più mattacchioni, o altrimenti detti angeli caduti o demoni, e le figlie sciagurate degli uomini (perché, si sa, nella Genesi gli uomini si riproducono per mitosi). Tali ibridi furono “uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi” (Genesi 6:4) e, ovviamente, hanno compiuto azioni malvagie. Ma perché mi sono interessata tanto a questa cosa? Perché vi tedio così tanto su demoni e angeli? Semplicemente perché è questo uno dei concetti chiave di “Luminescence”, paranormal romance scritto da Elena Magnani.

Nella diapositiva sopra, un angelo caduto.

 La vicenda comincia con un’escursione in montagna in ricordo di una ragazza morta, una cosa spensierata tra amici che, da quando la suddetta sventurata è morta quattro anni prima, non si sono visti o sentiti manco per sbaglio. Si ritrovano però per questo memorial-trekking dopo la tragedia avvenuta durante l’ultima escursione. A questo memorial partecipa anche la protagonista Alessandra, ventiduenne genovese un tantinello traumatizzata, e non solo perché ha dovuto assistere, da sola e impotente, alla morte dell’amica, ma anche e soprattutto perché, mentre cercava di salvare quell’amica, le è apparso un tizio che ha salvato lei da morte certa. Ovviamente del tizio, dopo il fattaccio, neppure l’ombra. E ovviamente nessuno le ha creduto riguardo al tizio salvatore quando lo ha raccontato in giro. I rapporti tra Alessandra e quelli che, per tanti anni, sono stati i suoi migliori amici, sono per questo all’inizio molto tesi e difficili. Sì, insomma, tipo che le danno della pazza bugiarda isterica, ma come dar loro torto? Ma è proprio durante questa gita della memoria che cominciano ad accadere cose strane, tipo roba paranormale in montagna durante un temporale. Tutti sono in qualche modo coinvolti in questi eventi che aiutano il gruppo a riflettere, a ripensare a quella morte in maniera un po’ più obiettiva perché ognuno ha avuto la sua parte di colpa, seppure involontaria. L’escursione finisce che è già tardi per tornare a casa, a Genova, così uno dei componenti del gruppo invita tutti a passare la notte nella sua baita a Dalli Sotto. Ed è a questo punto che, a seguito di un fattaccio al quale seguiranno altri fattacci brutti, ad Alessandra compare di colpo il tizio salvatore di quattro anni prima. Che è ovviamente un manzo stratosferico - i panzoni brutti e spelacchiati erano inflazionati - e che si dichiara essere suo paladino e protettore. In realtà, però, il suo atteggiamento è assai ambivalente, contrastante e ambiguo. Ed è da qui che parte davvero la storia, tra odio e amore, angeli e demoni, battaglie celestiali, incomprensioni e sfuriate apocalittiche. Chiave della vicenda è soprattutto il passato di Alessandra, un passato assai remoto di cui lei non ha memoria e popolato da  Nephilim, Haikilee (quelli che danno la caccia ai Nephilim, per intenderci) e Angeli caduti.

Non andrò oltre per non spoilerare, quindi mi fermo qua. Vi dico soltanto che se amate il genere del tipo “angeli manzi che fanno a botte per proteggere una tizia che sembra una tizia qualunque ma non lo è”, allora il romanzo “Luminescence” fa al caso vostro. Si tratta in ogni caso di un romanzo leggero, scritto benissimo e con uno stile impeccabile – le descrizioni sono molto dettagliate ma non prolisse, durano giusto il tempo di immaginare con chiarezza la scena -, dove il sovrannaturale domina su tutto e tutti. Se invece vi sentite troppo vecchi per queste cose e non amate particolarmente il genere, allora lasciate perdere.




Il mio voto per il lavoro di Elena Magnani è tre stelline su cinque. Purtroppo io appartengo alla seconda categoria sopra citata e non sono riuscita a godermi a pieno questa storia: non sono riuscita ad affezionarmi alla protagonista, che ho trovato abbastanza volubile (e dalla limonata facile, se proprio devo essere sincera); non sono riuscita ad affezionarmi neppure al personaggio maschile principale, il cui atteggiamento mi è risultato troppo ambiguo e troppo confuso; il triangolo amoroso non mi ha emozionata particolarmente. Tutto questo è comunque frutto di un mio personalissimo parere, del mio gusto personale, e non è verità assoluta e indiscussa, sia chiaro; tra l’altro il romanzo ha recensioni eccellenti su Amazon&Co. Di positivo, a mio avviso, c’è invece lo stile dell’autrice, preciso e dettagliato, e le belle scene di “combattimento angelico” che danno un po’ di movimento alla vicenda. In ogni caso, il romanzo ha un finale aperto e l’autrice ha già dichiarato che “Luminescence” avrà un seguito. Magari servirà a svelare molti dei misteri che il finale stesso ha lasciato in sospeso, dando una spiegazione a talune vicende che non hanno una chiusura finale vera e propria.

Questi sono i manzi che incontro io durante le escursioni in montagna.

Dal canto mio, voglio comunque dare un’altra possibilità alla bravissima Elena Magnani, che ha scritto un altro libro dalla trama a mio parere interessate e, in questo caso, realistica: “Come il cielo di Belfast”, ambientato nei giorni decisivi per la soluzione del conflitto nord irlandese (un conflitto di cui non si parla granché ma comunque sanguinosissimo e recentissimo). Tema difficile e complesso, questo. Sono curiosa di scoprire come la Magnani lo ha affrontato e sviluppato. Vi tengo aggiornati! 😉

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