"Dracul" di Dacre Stoker e J.D. Barker - La recensione del romanzo horror-gotico

«Sono convinto che i fatti qui descritti siano accaduti davvero, per quanto incredibili e incomprensibili…»

Titolo: Dracul

Autori: Dacre Stoker, J.D. Barker

 Editore: Casa Editrice Nord   

Genere: Horror   

Data pubblicazione: 20 giugno 2019

Pagine: 466

Formato: Digitale e cartaceo

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Se avete amato “Dracula” di Bram Stoker, o se avete apprezzato la trasposizione cinematografica – molto poco fedele al romanzo ma comunque intrigante - di Francis Ford Coppola, non potete perdervi questa chicca.

“Dracul” è un romanzo horror/gotico pubblicato nel 2019 e scritto nientemeno che da Dacre Stoker, pronipote di Bram Stoker, e da J.D. Barker, autore di numerosi bestseller. I due, per costruire la storia, si sarebbero ispirati a quanto riportato in alcuni documenti del celebre Bram, ricostruendo, in maniera ovviamente romanzata, anche alcuni eventi salienti della vita dell’autore di “Dracula”. Sì, perché “Dracul” è una sorta di antefatto, un prequel di “Dracula”. Ci racconta, in sostanza, come sarebbe nato il grande e celebre romanzo gotico, narrandoci di episodi della vita stessa del suo autore. Lasciando, a fine lettura, dubbi su di lui che probabilmente non avranno mai soluzione…


Ma non facciamo confusione e andiamo con ordine.

Di cosa parla “Dracul”? Qual è la trama, in parole poveramente semiserie?

Colpi alla porta. Sempre più rapidi, sempre più forti. Barricato in cima alla torre abbandonata, Bram Stoker prega che i cardini tengano e, nel frattempo, si prepara. Appende crocifissi e specchi alle pareti, carica il fucile e attende. Infine, temendo di non arrivare vivo all'alba, prende carta e penna e inizia a scrivere tutto quanto è accaduto fino a quel momento…

All’inizio c’è questo tizio un po’ impicciato. No, mi correggo, parecchio impicciato. È asserragliato in una vecchia torre e armato di fucile, coltello, ostie, aglio, specchi, crocifissi e rose selvatiche. Ed è da subito chiaro che non gli servono di certo per organizzare un party. La sua fortezza improvvisata, infatti, è sotto attacco: qualcuno o qualcosa vuole assolutamente entrare lì dentro e, quasi certamente, fargli la festa. La porta di legno massiccio davanti al tizio è scossa dai colpi di qualcosa all’esterno. Qualcosa che si fa più furente e antipaticamente inquietante a ogni ora che passa.

Il tizio impicciato in questione è il giovane Abraham Stoker, da tutti chiamato Bram.

Solo le prime luci dell’alba potrebbero salvarlo dal pericolo incombente, ma la notte è ancora molto lunga e si preannuncia terribile, forse fatale. Bram si difende come può e, disperato ed esausto, tra un assalto e l’altro comincia a scrivere un diario sulle ragioni che lo hanno portato fino a quel punto, in quella torre maledetta, in compagnia di qualcosa che la razionalità non può spiegare.

Veniamo quindi a conoscenza della sua storia sin da quando, ancora bambino dalla salute cagionevole, passa quasi tutto il suo tempo assieme alla sorella Matilda a spettegolare sulle macabre chiacchiere udite dagli adulti. Ma l’unica che pare farlo stare meglio, e alleggerire un po’ il malessere causato dalla sua malattia, è la tata Ellen, bellissima e misteriosa giovane comparsa dal nulla davanti alla loro porta anni prima. 

Matilda e Bram scoprono un giorno che Ellen sguscia fuori di nascosto durante alcune notti. Proprio durante quelle notti in cui a Dublino si verificano cruenti e inquietanti omicidi. Ma una notte particolarmente oscura e angosciante, Ellen sparisce del tutto e gli omicidi – guarda un po’ che combinazione! – cessano, lasciando ai piccoli Bram e Matilda tante domande senza risposta. Anni dopo Bram sta meglio, la sua malattia è inspiegabilmente guarita e sia lui che sua sorella sono diventati adulti. Un giorno Matilda, rientrata da poco da Parigi, racconta a Bram di aver visto per le strade della città francese proprio tata Ellen, ancora giovane e bella e intenta, molto probabilmente, a evitarla. Da quel momento le vite di Bram e Matilda, e non solo, saranno travolte da eventi spaventosi e incomprensibili, di difficile spiegazione. E da una terrificante creatura che, anni dopo, sarà raccontata in un romanzo che diverrà leggenda.

Ci ho messo parecchio a scrivere questa recensione, devo ammetterlo. E non perché la procrastinazione sia il mio passatempo preferito… In realtà ero dubbiosa. No, non è che non so se “Dracul” mi sia realmente piaciuto. Il romanzo mi è piaciuto, eccome! Alcuni dettagli, però,  mi hanno lasciata un po’ perplessa… Sarà che sono molto affezionata al romanzo di Bram Stoker? Sarà che prediligo la figura del vampiro freddo e sanguinario, ossia un mostro incapace di provare emozioni e sentimenti, piuttosto che la figura del vampiro “romantico” che la trasposizione cinematografica di Coppola, ad esempio, ci ha mostrato?

Mi spiego meglio…

“Dracul” è un romanzo corposo, ma nonostante questo ha un ritmo che io ho trovato incalzante per tutte le 466 pagine, nonostante sia composto per la maggior parte da pagine di diari, telegrammi e lettere. E nonostante ci siano spesso salti temporali tra presente e passato che io, invece, ho apprezzato proprio perché queste due linee temporali, a un certo punto della storia, si intersecano in un’unica linea narrativa. Insomma, ho letto “Dracul” tutto d’un fiato proprio perché affascinata dalla narrazione veloce ma dettagliata e mai noiosa, dai numerosi misteri, colpi di scena e da eventi terrificanti che, a volte, diventano anche disturbanti. Lo stile narrativo non è, ovviamente, quello ottocentesco che troviamo in “Dracula”. Io lo definirei piuttosto un registro narrativo rapido e avvincente da thriller contemporaneo, ecco. Non aspettatevi, dunque, di trovare la forma elaborata di uno scritto composto e pubblicato ben oltre un secolo fa. Anche la trama si discosta da quella di “Dracula”, quindi non c’è pericolo che vi ritroviate a leggere una scopiazzatura di qualcosa che non può essere assolutamente imitata. I personaggi, poi, reggono perfettamente, Bram e Matilda in primis. In particolare, ho adorato il personaggio di Matilda, donna coraggiosa, indipendente e intraprendente nonostante la rigidità dell’epoca vittoriana. Pregevoli e accattivanti anche molti colpi di scena e descrizioni di boschi, torbiere e antichissimi castelli e abbazie in rovina. Personalmente, li ho trovati efficaci e molto suggestivi. Affascinante e terrificante al punto giusto l’apparizione di creature che i protagonisti stentano a riconoscere e comprendere, se non dopo un’attenta indagine.

L’unica cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa sono le motivazioni più o meno “sentimentali” di alcuni orrendi eventi che scatenano poi le vicende che travolgeranno i protagonisti. Come scrivevo sopra, per me il vampiro è un essere infido che usa il suo fascino per nascondere la sua natura assetata di sangue; per me il vampiro è in realtà un mostro il cui unico scopo è assorbire la vita degli esseri viventi per la propria sopravvivenza. Ciò che ho trovato in “Dracul”, invece, è una sorta di nera storia d’amore che, sul finale, mi ha lasciata un po’… meh. Ma se avete apprezzato il “Dracula” di Coppola, sono sicura che anche questo dettaglio “romantico” vi piacerà.    

 Infine, il romanzo lascia dietro di sé interrogativi sulla vita stessa e sulla morte di Bram Stoker, ma anche sulla creatura protagonista del suo romanzo più celebre. Quanto c’è di vero nei fatti narrati da Bram Stoker e dal suo pronipote? Cosa è reale e cosa non lo è?

“Sono assolutamente convinto non vi sia dubbio alcuno che i fatti qui descritti siano accaduti davvero, per quanto incredibili e incomprensibili appaiano a prima vista.”

Bram Stoker, “Dracula  

Consiglio dunque “Dracul” a tutti coloro che hanno amato il “Dracula” di Stoker, a tutti quelli che hanno gradito il film di Coppola e a tutti gli appassionati di vampiri e altre simpaticissime creature orrorifiche. Se amate tutto questo, non potete di certo perdervi un romanzo come “Dracul”!

 


       

 

 

  

 

 

 

 

Commenti

  1. Ecco i finali non precisi mi lascinao sempre un po' perplessa, perchè da un lato si mi piace, dall'altro penso che se è aperto c'è un proseguo, però dalla tua recensione direi che è ben scritto, non sono una fan di Dracula ma magari me lo tengo come titolo da leggere quando non ne posso più delle storie d'amore

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    1. Questo romanzo io lo consiglierei soprattutto agli appassionati del genere, anche perchè ci sono scene un po' fortine, disseminate qua e là nel romanzo. Però potresti provare con le prime pagine in antemprima su Amazon. A me, ad esempio, il romanzo "ha preso" praticamente dalle prime battute!

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