“Mia suocera è un mostro” di Valentina Vanzini e “Dov’è finita Audrey?” di Sophie Kinsella - Le recensioni
Va bene, voglio dirvi la verità: non è che io ami alla follia e indistintamente tutto quello che leggo. Ci sono libri che mi fanno esultare sin dalle prime pagine e ballare la quadriglia per la felicità e libri che, per me, sono un po’… nì. Be’, avete capito, no? Tipo quei libri che ti fanno pronunciare un “oh”, e poi un “eh?” e poi un “mah!”, e dopo un “divertente!”, e poi un “cooosa?”. Per poi passare, in rapida sequenza, a “non ci posso credere!”, “ma che ca..!”, “non è possibile”.
Ecco, io in quest’ultima categoria vorrei collocarci due romanzi. Due romanzi (di due autrici) con i controfiocchi, a dire il vero. Anche se io, in tutta sincerità, ho davvero fatto fatica a finirli. Sto parlando di “Mia suocera è un mostro” di Valentina Vanzini e di “Dov’è finita Audrey?” di Sophie Kinsella.
Titolo: Mia suocera è un mostro
Autore: Valentina Vanzini
Data di pubblicazione: 2 luglio 2020
Genere: Chick lit
Editore: Newton Compton Editori
Formato: Kindle e cartaceo
Pagine: 310 pagine
Dimensioni file: 955 KB
Link per l’acquisto: https://www.amazon.it/Mia-suocera-mostro-Valentina-Vanzini-ebook/dp/B085T4F3Q2
Premetto subito con il dire che Valentina Vanzini ha indubbiamente una bella penna ed è bravissima. E in effetti il problema, per quanto mi riguarda, non è stato questo. No affatto. In realtà io ho avuto problemi con Lexie, la protagonista. È con lei che io ce l’ho, è con lei che io ho avuto accesi diverbi durante la lettura.
Ma chi è Lexie? E perché mi sta tanto antipatica?
Niente spoiler, promesso! |
Spoiler: Donna Rosaria è MALVAGIA! Fine spoiler.
Dopo poche battute, mi sono immediatamente accorta che Lexie mi avrebbe dato parecchio filo da torcere. E non c’entra il fatto che sia maldestra all’inverosimile e davvero poco sveglia per essere una newyorkese. No! Il fatto è che, per tutto il romanzo, Lexie si fa umiliare e maltrattare unicamente per un uomo, per piacere a uno che, a volte, sembra che manco la veda, che la tratta da serva e che comunque dà sempre ragione a mammà. Insomma, annulla se stessa per perseguire quella questioncina un po’ superata dell’anello al dito a tutti i costi. E mi sembra davvero un comportamento eccessivo per una donna di mondo come lei. Nonostante Lexie ci venga presentata come una ragazza che sa il fatto suo, in sostanza è abbastanza superficiale e affatto capace di tener testa a Donna Rosaria. Ho sperato fino alla fine che riuscisse, almeno per una volta, a rispondere a tono alla maligna suocera ma no, proprio non ce la fa. In pratica Lexie non mostra un briciolo di personalità, subisce e basta o, al massimo, combina pasticci dai quali, poi, gli altri devono tirarla fuori. Cavarsela da sola non è il suo forte.
Insomma, Lexie mi è parsa abbastanza irritante.
Ho trovato poi parecchio stereotipati alcuni personaggi, come ad esempio l’amico gay tutto strilli e saltelli, oppure anche alcune ambientazioni. Detto tra noi, sono stata in Sicilia due volte, anni fa, e non ho assolutamente notato tutta l’arretratezza descritta in questo romanzo, anzi! Ho sempre trovato che la Sicilia sia un posto stupendo. Sono rimasta abbastanza colpita, quindi, dall’immagine arretrata che invece questo romanzo dà di Pachino e dei suoi abitanti. In pratica ci viene qui presentata una Sicilia che probabilmente non esiste più da tempo…
Per il resto, comunque, ammetto che alcuni colpi di scena proprio non me li aspettavo e che ci sono scene divertenti che mi hanno fatto sorridere parecchio. E comunque, a prescindere da Lexie, Valentina Vanzini ha davvero un gran talento. Dimostrazione di questo è che, nonostante trovassi la protagonista insopportabile, non sono comunque riuscita ad abbandonare la lettura proprio perchè la storia è narrata egregiamente e sa incuriosire. Darò certamente un’altra opportunità a questa brava autrice, magari leggendo altre sue storie che non abbiano però come protagoniste delle squinternate con la fissa per gli anelli al dito che manco Frodo Baggins.
Il mio tesssorooo! |
Titolo: Dov'è finita Audrey?
Autore: Sophie Kinsella
Data di pubblicazione: 9 giugno 2015
Genere: Young adult
Editore: Mondadori
Formato: Kindle e cartaceo
Pagine: 265 pagine
Dimensioni file: 439 KB
Link per l’acquisto: https://www.amazon.it/Dov%C3%A8-finita-Audrey-Sophie-Kinsella-ebook/dp/B00WLCC03U
Sophie Kinsella non ha certo bisogno di presentazioni. Tutti sanno chi è e cosa ha scritto. Di lei io ho sempre adorato l’ironia, il brio delle sue storie e la simpatia delle sue protagoniste. In “Dov'è finita Audrey?”, però, tutto questo a mio avviso non c’è. E va bene, direte voi, è una storia per ragazzi, niente a che fare con gli altri romanzi che ha scritto. E va bene, vi dico io. Però c’è modo e modo.
Ma di cosa parla il romanzo?
Audrey è una quattordicenne che ha problemi. E con problemi intendo che non esce più di casa e che vive tenendo gli occhiali da sole sempre, anche di giorno, anche in casa sua, perché incapace di affrontare lo sguardo persino dei suoi cari. Soffre di attacchi di panico e d’ansia ed è in cura da una terapista. Ma Audrey non è sempre stata così. A scuola le è successo qualcosa di brutto che ha mandato in frantumi le sue sicurezze e tutto il suo mondo di adolescente. C’è poi il fratello di Audrey, Frank, ossessionato dai videogiochi. E poi c’è la mamma di Audrey e Frank, ossessionata dai videogiochi di Frank, da Frank e dal Daily Mail. E poi c’è Linus, amico di Frank, che instaura una sorta di “connessione” con Audrey… Una connessione così forte che potrebbe essere la chiave per aiutare sia Audrey che la sua incasinatissima famiglia.
In questo caso, il problema non è la protagonista. O almeno, non in maniera diretta. In questo caso, per me, il problema è stato il mancato approfondimento dei personaggi. C’è molto di non detto, c’è molto che non viene spiegato, e questo, a mio avviso, rende piatti i personaggi e la storia. C’è poi una ripetitività a mio avviso fastidiosa nei siparietti tra Frank che gioca ai videogame e sua madre che cerca di impedirgielo. A un certo punto mi è sembrato che al centro della storia non fosse l’incasinata Audrey ma suo fratello e la sua ossessione per i videogiochi. La protagonista, a mio avviso, è poco caratterizzata per essere, appunto, una protagonista. E questo non giova alla storia. Unico personaggio a mio avviso positivo è Linus, anche se, pure su di lui, si sarebbe potuto dire di più.
Insomma, un’idea carina, su di una tematica delicata, che però avrebbe potuto essere sviluppata molto meglio di così.
Bene, detto questo... Ma anche voi avete dei libri nì? E se sì, quali sono?
Alle prossime letture! 💗
Uh di libri nì ne ho diversi, solo che io in certi casi non sono riuscita a terminarli e quindi sono diventati libri No. Il libro Mia suocera è un mostro ammetto che mi incuriosiva il titolo e la storia ma da come mi hai descritto Lexie probabilmente lo avrei buttato dalla finestra...no vabbè lo avrei messo nei libri da vendere su Ebay e per quello della Kinsella effettivamente ho trovato molti vuoti, ma ho trovato più noioso un altro libro Affari d'oro scritto con il vero nome della Kinsella...ps della Sicilia ancora mi sogno la granita di mandorle:P
RispondiEliminaCon "Mia suocera è un mostro" ho continuato la lettura proprio per la bravura dell'autrice che sa il fatto suo e ti fa venir voglia di sapere comunque come va a finire. Per la Kinsella, devo ammettere che ho finito di leggerlo giusto perchè ormai lo avevo iniziato e non mi piace lasciare i libri a metà.
EliminaP.S. Anch'io sogno ancora la granita con le mandorle. E le arancine! E i cannoli!