"Souvenirs d’un jour" di Riccardo G. Palmieri - La recensione

 

Titolo: Souvenirs d’un jour

Autore: Riccardo G. Palmieri 

Data di pubblicazione: 28 giugno 2020   

Genere: Narrativa contemporanea

Editore: PlaceBook Publishing

Formato: Kindle e cartaceo

Pagine: 178 pagine

Dimensioni file: 2456 KB

Link per l’acquisto: https://www.amazon.it/Souvenirs-dun-jour-Riccardo-Palmieri/dp/B08BWCFYJB/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=



«Ogni cosa succede per una ragione» disse Guido «ogni evento ha uno scopo e ogni rovescio racchiude una lezione. Non rimpiangere mai il tuo passato, ma accettalo come un maestro» 

24 ore. 24 ore di pensieri, sogni, discussioni, azioni di vita quotidiana. E paranoie. E casini. A raccontarceli in prima persona sono i protagonisti stessi, dall’inizio fino al precipitoso epilogo, al ritmo di una colonna sonora pazzesca.

È questa l’estrema sintesi di “Souvenirs d’un jour”, romanzo di narrativa scritto da Riccardo G. Palmieri – che io ringrazio per avermi affidato il suo lavoro – ed edito da PlaceBook Publishing.  

Ma di cosa parla il romanzo? Qual è la trama? 

Niente spoiler, promesso!

Siamo presumibilmente alla fine degli anni Novanta. Paolo e Agnese, giovane coppia come tante altre, sono intenti a vivere la loro quotidianità tra alti e bassi e difficoltà comunicative. Hanno anche un figlio, il piccolo Alessandro, vivace monello adoratissimo dal padre Paolo. Intorno a loro, poi, si dipanano varie figure più o meno importanti, prima fra tutte la sorella di Agnese, la problematica Deborah. Ogni loro pensiero ci viene raccontato da loro stessi, nel corso delle 24 ore che il romanzo percorre e racchiude. Veniamo quindi a conoscenza di debolezze e riflessioni e sogni di ognuno. Il protagonista, in ogni caso, è Paolo, è lui la chiave di tutto. La sua vita può sembrare esteriormente tranquilla, ma in realtà noi sappiamo che dentro di lui si celano conflitti mai sopiti, problematiche profonde, difficili da sradicare, e una rabbia impossibile da spiegare. Una furia che, tra l’altro, in pochissimi conoscono davvero. E poi ci sono gli amici di sempre, con i loro problemi e le loro stranezze. E a fare da cornice c’è la città di Jesi con le sue strade e i suoi palazzi e le sue chiese. Ed è in questo ambiente che Paolo affronta il suo vissuto tormentato, tra ricordi dolorosi e piccoli gesti quotidiani. Fino a quando il passato chiederà il suo pegno da pagare... 

Non è facile per me recensire questo romanzo, ma voglio comunque provare a dare un mio parere profondamente profano ma comunque  onesto, cercando altresì di non spoilerare la trama.

Ho sempre pensato che ogni storia, ogni racconto, abbia il suo lettore ideale, naturalmente propenso ad apprezzare una data vicenda e un certo modo di narrare. “Souvenirs d’un jour” è un romanzo particolare, a tratti filosofico, quasi esistenzialista, a volte criptico, da decodificare. È un romanzo che richiede una certa propensione che io, purtroppo, non possiedo.

La narrazione è scorrevole, la scrittura è elegante ma non ampollosa, restando comunque comprensibilissima. Il romanzo scivola via in poche ore senza problemi. Ciò che ho trovato difficile è stato empatizzare con i personaggi, soprattutto con il protagonista. Mi spiego: nonostante siano loro stessi a raccontare gli avvenimenti, non sono riuscita a comprendere a pieno le loro ragioni e i loro modi di fare talvolta un po’ troppo repentini e per me incomprensibili. Sicuramente a causa della mia incapacità di leggere tra le righe, non sono riuscita a scovare un vero e proprio profilo psicologico e soprattutto la ragione profonda di alcuni comportamenti che saranno determinanti nella storia.  C’è poi, a mio avviso, una sovrabbondanza di dettagli e informazioni che non sono necessari ai fini della trama. Talvolta pare quasi un fluire a briglia sciolta di pensieri e ricordi narrativamente ben resi ma che restano lì, senza una collocazione negli eventi futuri. Questo, a mio avviso, disorienta e rallenta un po’ il filo narrativo. 

Insomma, credo che un lettore raffinato possa apprezzare molto questa lettura colma di aneddoti e citazioni, di piccole storie nella storia che ricordano una società passata, lievemente diversa da quella attuale. Chi è invece abituato a letture più immediate, troverà un po’ ostico riuscire ad affezionarsi ai protagonisti e alle loro vicende.

Si tratta in ogni caso di una lettura che fila via in un soffio e che è un ottimo diversivo da gustare a fine giornata o durante una pausa dagli obblighi quotidiani.

La mia menzione d’onore va, infine, alla colonna sonora che attraversa l’intero romanzo: citazioni di brani immortali che danno inevitabilmente lo spunto per un break musicale, magari proprio tra un capitolo e l’altro di “Souvenirs d’un jour”.



 

     

 

Commenti

  1. La storia sembra molto interessante, io al momento sto terminando un libro ma ci sono molte cose che mi danno noia, ora è vero che certe storie dici sono ben scritte, ma fai fatica a capire tra le righe. Altre volte ci sono storie diciamo non terminate, molto aperte, va a capire qual'è la cosa migliore. Comunque sembra un bel libro!!!

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    1. Sì, nonostante le criticità che ho segnalato è un bel libro, scorre via rapidamente e ci sono tante citazioni interessanti. Merita una lettura! ;-)

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