"Vorrei saperti conquistare" di Violet Z. - La recensione
Titolo: Vorrei saperti conquistare
Autrice: Violet Z.
Genere: narrativa, rosa
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 1959
KB
Lunghezza stampa: 245
Editore: PubMe (28
luglio 2019)
Link per l’acquisto: https://www.amazon.it/Vorrei-saperti-conquistare-Violet-Z-ebook/dp/B07VP695SK/ref=la_B07P396WBG_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1567513040&sr=1-1
“Per una volta tanto avrei voluto tornare a respirare veramente.
Mi mancava quella sensazione di felicità che avevo provato una vita fa. Quando
non avevo paura di essere me stesso e di guardare in faccia la vita, quando ero
capace di lasciarmi andare a quello che sarebbe venuto senza esserne
terrorizzato. Mi mancava respirare la vita assieme a qualcuno. Quel qualcuno
che non c’era più.”
Ho sempre avuto un conflitto irrisolto con la letteratura rosa. Leggo
di tutto, dai saggi storici alle biografie, dalla fantascienza al fantasy, dall’horror
alla semplice narrativa. La letteratura rosa, però, mi ha sempre causato
sollevamenti perplessi di sopracciglia e crisi isteriche. Sono allergica alle
smancerie e alla melassa di un certo tipo di romanticismo, finanche nella vita
reale, e le storie di bellocci senza cervello che si innamorano per magia della
cessa svampita che si trasforma di colpo in strafiga mi hanno sempre annoiato
o, al massimo, strappato una risata o due. Ero dunque molto perplessa quando ho
deciso di collaborare come lettrice della Collana Floreale (PubMe), e principalmente per
cercare di superare questo mio modo rigido di vedere questo genere letterario a
me quasi del tutto estraneo. Ma con il romanzo che vado a recensire, “Vorrei
saperti conquistare” di Violet Z (volume unico che accorpa due romanzi che
trovate separatamente qui e qua), ho capito che forse il genere merita di ricevere
da me una piccola possibilità.
Ma di cosa parla questa storia non solo d’amore?
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Niente spoiler, mie principesse, promesso! |
“Ma cosa vuol dire sopravvivere? Morire dentro eppure sembrare
vivo.”
La storia d’amore in sé, secondo me, non è il tema principale del
romanzo. Ad essere approfondito è soprattutto il passato di Alex, con quella tematica
sociale – che non vi sto qui a raccontare per non spoilerarvi la trama –
affrontata con delicatezza e senza andare troppo a fondo nella problematica.
Una problematica e una realtà che io non conosco e che mi ha colpita per come è
stata raccontata. Alex, in apparenza uomo bello e intelligente, è stato in
realtà un adolescente difficile ed è tutt’altro che un uomo perfetto. Probabilmente
è per questo che sono riuscita a trovare il romanzo discreto – gradisco molto i
romanzi che includono tematiche sociali – e ad apprezzarlo. Certo, vi
sono anche delle criticità, in primis il fatto che si sia dato tanto spazio al
personaggio di Alex ma pochissimo a quello di Federica (della quale, a mio
avviso, sarebbe stato interessante saperne di più, dato che anche il suo
passato è stato abbastanza infelice). C’è poi, a mio avviso, la questione del
finale un po’ troppo lento e melenso – ma i miei gusti personali sono quello
che sono, quindi se vi piace particolarmente il genere penso che voi lo
gradirete gioendo come fanciulle la mattina di Natale -, o quella relativa a una scrittura un po’
acerba e bisognosa di editing o, ancora, quella inerente la confusione che si
crea in alcuni punti della narrazione secondo me un po’ troppo frettolosi. Detto
questo, però, il romanzo merita una lettura, e principalmente se siete detentrici
di animi romantici a caccia del leggendario amore vero eppure imperfetto.
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