"Il sole sulla pelle" di Giulia Mancini - La recensione



Titolo:  Il sole sulla pelle
 Autrice:  Giulia Mancini
Genere: Narrativa, rosa
Formato:   Formato Kindle
Dimensioni file: 2776 KB
Lunghezza stampa: 74





“C’è un prima e un dopo. C’è il momento in cui tutto deve ancora accadere e c’è il momento in cui non si torna più indietro, il momento in cui quando strappi la pagina del calendario e guardi il tempo appena passato sei consapevole, con dolore, che niente sarà più come prima. C’è un prima e un dopo, c’è quella vita in cui ti senti sicura e invincibile, forte e incosciente e pronta a buttarti nella mischia senza paura. Poi c’è la vita in cui ti senti come una foglia sbattuta dal vento nella tempesta, perché hai toccato con mano la caducità della vita, capisci la fragilità della nostra esistenza e resti lì attonita a fissarla, paralizzata dalla paura.”

Metti che è l’inizio dell’estate e tu sei rimasta sola come una particella di sodio di televisiva memoria. Metti che ti sei affannata tanto a finire l’università, laureandoti a pienissimi voti in Ingegneria, per poi ritrovarti in splendido isolamento perché i tuoi amici sono tutti impegnati tra studio e lavoro e quel fesso del tuo fidanzato ha pensato bene di mollarti perché è quello che gli ha suggerito di fare l’unico neurone, per giunta ubriaco marcio, che si ritrova nel cervello. Metti un’offerta irripetibile di lavoro all’estero, dall’altra parte dell’oceano, e una vacanza solitaria per riflettere sul da farsi. Ecco, questa è la sfavillante situazione che all’inizio si ritrova ad affrontare Beatrice, la protagonista di questo breve romanzo, “Il sole sulla pelle”, scritto da Giulia Mancini. Un romanzo leggero e che si legge in un pomeriggio, pieno tuttavia di spunti e riflessioni che non lasciano indifferenti nonostante il genere rosa, a mio avviso, faccia un po’ a pugni con la realtà. Ma non qui, non in questa storia.

Ma qual è la trama?

Niente spoiler, promesso!

 Beatrice deve capire cosa fare della sua vita e per farlo decide di partire da sola per una breve vacanza a Cervia, luogo dove da ragazzina ha passato estati indimenticabili. Le amiche sono tutte impegnate, il suo fidanzato beota – divenuto per fortuna ex – l’ha lasciata e lei ora deve decidere entro un mese se partire per gli Stati Uniti per via di un’offerta di lavoro dal sapore irripetibile. Arrivata al suo albergo, però, non ha neanche il tempo di parcheggiare che eccola lì in agguato. Chi? Ma la figuraccia del giorno, ovviamente! Ma è una figuraccia a lieto fine perché le permette di incontrare l’uomo che popolava i suoi sogni romantici di quindicenne, ovvero un amico della sorella maggiore ai tempi in cui era in vacanza a Cervia. Sono passati molti anni eppure lui è ancora un figo da copertina – niente panza da birra o calvizie con riporto improbabile, insomma – e si ricorda ancora di Beatrice. I due conversano, parlano dei tempi ormai andati e si danno appuntamento per parlare ancora di quanto era bella l’estate da giovani e spensierati. Ma ormai entrambi non sono più spensierati perché sono due adulti con delle responsabilità, soprattutto lui. E nonostante il piacere di essersi ritrovati sanno che il tempo non può essere fermato e che la vita, dopo quel breve intervallo estivo, deve necessariamente riprendere il suo corso. Ma la vita, talvolta, può essere imprevedibile… Cosa deciderà di fare Beatrice del suo futuro? E quella breve vacanza resterà solo un bel ricordo per entrambi?

Il romanzo, nel suo complesso, è accattivante, scorre rapidamente e sa incuriosire. Lo stile è ovviamente molto diverso da quello usato da Giulia Mancini ne “L’ombra della sera”, un giallo – in realtà fa parte di una serie di gialli - scritto dalla stessa autrice e che io ho apprezzato parecchio (potete leggere la mia recensione qui). Nonostante questo, però, Giulia Mancini dimostra di sapersi destreggiare anche in un genere meno impegnativo e più leggero come la letteratura rosa. E nonostante questa leggerezza di genere, ho parecchio apprezzato le riflessioni della protagonista, le sue vicissitudini personali, la sua crescita. C’è realismo, in questo breve romanzo rosa, ci sono spunti e considerazioni interessanti sull’amore e sulla vita. Si tratta in realtà di una leggerezza di superficie che, a mio avviso, nasconde sul fondo parecchio di non detto. E vista la brevità del romanzo non è stato possibile approfondirlo, ma quel non detto resta nella mente e genera ulteriori riflessioni che non ti lasciano andare e che lasciano il segno.

Infine, consiglio questo romanzo a tutte quelle romantiche con i piedi piantati per terra che desiderano qualche ora di relax in compagnia di una storia che ha il sapore dell’estate e del suo vento caldo e salmastro. Una storia che ricorda nostalgicamente i colori e i profumi del mare. E il sole caldo sulla pelle.  



Commenti

  1. Grazie Eleonora, che bella recensione. Eh sì, ci hai preso, un romanzo leggero ma non troppo...

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    1. Esatto... un romanzo di quelli che piacciono tanto a me! ^_^

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  2. Bellissima e verissima recensione, che condivido in toto. Una storia piacevole da leggere e su cui far correre fantasia e riflessioni.

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    1. Mi è piaciuto parecchio il fatto che non fosse un semplice romanzo rosa - genere che io di solito non leggo molto - ma molto di più. Romanticismo e riflessioni... davvero un romanzo carino! :-)

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