"Le ali della libellula" di Alessandro Gori - La recensione
Titolo: Le ali della libellula
Autore: Alessandro Gori
Genere: Thriller, giallo
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 2209
KB
Lunghezza stampa: 138
Editore: Youcanprint
Data pubblicazione: 10
aprile 2019
“Che strana cosa la vita, non sai mai cosa il destino ha in serbo
per te. Quando credi di aver chiuso una finestra su un periodo della tua esistenza,
non importa dopo quanti anni, il fato o chi per esso te la riapre nuovamente.
In questo caso il destino aveva esagerato, la finestra era spalancata.”
A chi non è mai capitato? Ci sono momenti nella vita in cui credi
di essere andato avanti con la tua vita, ma la vita, che è una simpatica furbona,
un bel giorno decide di riproporti alcune persone o situazioni del passato. Tu resti sempre lo
stesso, da povero fesso quale sei, ma ti accorgi che persone o situazioni, che
magari un tempo erano anche piacevoli, dopo gli anni ormai trascorsi si sono
fatte strane, diverse, talvolta spiacevoli, sconosciute. Ed è proprio questa la
situazione che si ritrova ad affrontare Marco, il protagonista del romanzo “Le
ali della libellula” di Alessandro Gori, un thriller/giallo dalle venature
paranormali dove le apparenze ingannano e tentano costantemente di fregarti.
Ma qual è la
trama?
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Niente spoiler, promesso! |
Marco è uno
scrittore livornese un poco sfigato e un poco marpione. È in aereo e si sta
recando a Madrid per far visita alla tomba di una sua cara amica che non vedeva
da quattro anni, Lola. Pare che la ragazza sia morta suicida lanciandosi dalla
finestra dell’appartamento che divideva con altre tre ragazze, anch’esse care
amiche di Marco che lui non vede da tempo. Ad avvisarlo è stata la bella Soledad,
tizia con la quale Marco ha avuto una mezza tresca e coinquilina di Lola. Ad
attenderlo in aeroporto, però, non c’è Soledad ma la sgraziata Rosario, che
mostra subito un atteggiamento parecchio scontroso nei confronti di Marco e che
lui non sa davvero spiegarsi. A casa, ad attenderlo, c’è Ana, che ha sempre
avuto un debole per Marco. Di Soledad, proprio colei che l’ha invitato a
Madrid, neppure l’ombra. Ana e Rosario gli dicono che ha lasciato la casa dopo
la morte di Lola per non si sa quale ragione e che non si sa dove sia finita.
Marco si lascia quindi ospitare nell’appartamento dove ha vissuto Lola,
abitando nella stessa stanza della sua amica morta, nella stessa camera dove c’è
la finestra dalla quale s’è lanciata. Tipo che io avrei preferito stare in albergo
o al massimo in un cartone sotto i ponti, ma vabbè. Tra l’altro Ana e Rosario
si comportano in modo molto strano con Marco, ai limiti dello scortese,
trattandolo come se la sua presenza nell’appartamento fosse un fastidio. E poi
Marco comincia a notare molte stranezze in quell’appartamento. Stranezze che
riguardano Ana e Rosario. Stranezze come anche gli strani sogni che inizia a
fare e le strane cose che vede quando va al cimitero, a trovare la sua amica.
Stranezze che avrebbero fatto fuggire me a gambe levate da quel posto, ma che a
Marco non pare diano fastidio, neppure quando comincia a sospettare che Lola
non si sia buttata dalla finestra ma che qualcuno forse ce l’abbia spinta giù.
Ed è allora che Marco comincia a indagare, fra passato e presente, tra i suoi
ricordi e fra i ricordi di chi conosceva Lola ma che, con gli anni, è cambiato.
Frugando anche nei suoi sogni pur di trovare una risposta. Lola si è suicidata
o l’hanno uccisa? Marco non riesce a darsi pace e vuole una spiegazione, una
risposta, a tutti i costi.
“Sono strani gli esseri umani, talvolta fingono di esserti amici e
sono talmente convincenti che credi che lo saranno fino al giorno in cui crepi.
Una mattina ti svegli e ti accorgi che il tuo rapporto con loro era solo una
facciata.”
Il romanzo, nel complesso, si lascia leggere, scorre, merito forse
anche della scrittura rapida e senza fronzoli che ho apprezzato. La storia
attrae la curiosità del lettore con lo
scorrere delle pagine e dei misteri che attanagliano la permanenza madrilena di
Marco e le sue indagini. I misteri vengono svelati lentamente e avranno alla
fine una spiegazione.
Ci sono tuttavia dei punti che mi hanno creato un po’ di
confusione durante la lettura, come per esempio l’atteggiamento del tutto
irrazionale che a un certo punto il protagonista assume – tipo giustiziere
della notte in piena tempesta ormonale -, mutando in modo un po’ troppo
repentino il suo modo di fare da persona pacata e intelligente a uomo violento
al limite della follia… o della scemenza. Ho poi trovato un po’ forzati alcuni
avvenimenti sovrannaturali e alcuni eventi che sembrano voler a tutti i costi
trascinare il lettore verso una soluzione errata della vicenda. C’è poi il
fatto che, come già scritto, il protagonista decida di continuare a vivere in
un appartamento dove è chiaro che la sua presenza non sia ben vista e dove,
addirittura, potrebbe essere in pericolo di vita. Questo, più volte, mi ha
lasciata parecchio perplessa. Va bene l’amore per la verità e la giustizia, ma
fino a un certo punto, no?
A parte queste criticità, ho trovato il romanzo discreto, leggero
e interessante. Insomma, “Le ali della libellula” è un’ottima lettura d’evasione
da portare con sé sotto l’ombrellone.
Sto leggendo proprio in questo momento questo libro e sono d accordo con te. Perplessa per la trama e soprattutto per la descrizione di Marco. Non é credibile.
RispondiEliminaLa scrittura é passabile, vale a dire si può leggere, ma non rimane impresso.
Diciamo che lo spunto non è male, ma ci sono alcune cose davvero molto strane che rendono talune situazioni surreali e poco credibili (e non parlo degli eventi sovrannaturali, sia chiaro). E poi alla fine c'è quella cosa del protagonista che di punto in bianco si comporta in modo strano (non so se ci sei già arrivata...). Boh, io lì ero parecchio perplessa... Però, nonostante questi difetti, si lascia leggere, non credi? Quando lo avrai finito, se vuoi, fammi pure sapere cosa ne pensi! :-)
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