"Beata Gioventù" di Vincenzo Galati - La recensione
Titolo: Beata Gioventù
Autore: Vincenzo Galati
Genere: Giallo/commedia poliziesca/umoristico
Editore: Oakmond Publishing
Data di pubblicazione: 15 giugno 2019
Formato: Cartaceo e Kindle
Lunghezza stampa: 203
Dimensioni file: 2347 KB
Link per l’acquisto: https://www.amazon.it/Beata-Giovent%C3%B9-poliziesca-avvincente-delittuosamente-ebook/dp/B07R7BZC69
Pagina Facebook autore: https://www.facebook.com/Beata-Giovent%C3%B9-476729669732065/
“«Massone» lo interruppe lei. «Mi chiamo Olga Massone, e non siamo
teppisti e neppure rinsecchiti, certo non siamo di primo pelo e ci manca
qualche dente, purtroppo non abbiamo più la freschezza dei vent’anni, ah… beata
gioventù, ma siamo tremendamente determinati e maledettamente testoni […]»”
Un giallo. Un giallo atipico, sui generis, pieno di ironia, piacevole e
divertente. Un giallo con protagonisti degli impavidi giustizieri dai capelli
bianchi, la sciatica e le vene varicose. Giustizieri testardi, coraggiosi e con
la sfrontatezza e intraprendenza tipici di chi di cose, nella vita, ne ha viste
pure troppe e non ha più paura di niente e nessuno. Insomma, l’incoscienza
tipica della vecchiaia. “Beata gioventù”,
scritto da Vincenzo Galati ed edito dalla Oakmond Publishing, è essenzialmente
questo e molto altro.
Ma di cosa parla questo delizioso romanzo dalla bella copertina tenera e
accattivante?
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No spoiler, promesso! |
Olga, una settantenne genovese vedova
dalla mente sveglia, si reca da Arte e Antichità per far valutare un vecchio
cimelio di famiglia, e per la precisione una teiera di peltro di rara bruttezza.
Qui, tra la folla di gente che quella mattina ha avuto la sua stessa brillante
idea, c’è anche la sua cara amica Anna, in attesa dell’esperto di numismatica.
Le due iniziano a chiacchierare e salta fuori che Anna è lì per far valutare
una vecchia moneta d’oro che reca la data 1864. Quindi un vecchio cimelio di
famiglia che potrebbe valere qualcosa. Arriva il turno di Olga e lei saluta l’amica
e la lascia lì seduta ad attendere il suo turno, con la promessa di una tazza
di tè non appena finito. Conclusa l’improduttiva valutazione della brutta
teiera, Olga nota Anna seduta esattamente dove l’ha lasciata poco prima. Ma ha
qualcosa di strano. Le si avvicina, le parla, ma si accorge che lei ha gli
occhi chiusi e non risponde. E ha anche una ferita mortale sotto le mani
educatamente intrecciate. Anna è morta, qualcuno l’ha uccisa, e la sua moneta è
scomparsa. Olga, dopo l’ovvio sgomento, comincia a riflettere. Sì, perché lei
ha visto qualcuno avvicinarsi alla sua amica prima di entrare dall’antiquario
per valutare la teiera. E poi Olga non è una nonnina qualunque: lei collabora
con la polizia, è appassionata di gialli e ha dei vecchi amici intraprendenti e
coraggiosi almeno quanto lei e che desiderano fare giustizia a modo loro e
trovare l’assassino. Anche perché chi è stato assegnato all’indagine per scovare l'assassino di Anna non sembra
propriamente all’altezza della situazione.
Riusciranno gli arzilli nonnini a
risolvere la faccenda? E la moneta dove è finita? Dunque valeva davvero qualcosa?
“Sullo sfondo un’immagine di Anna Pessagno e in sovraimpressione il
titolo Chi ha ucciso
l’adorabile vecchietta?
Ospiti in studio il sociologo con l’ego smisurato, l’assessore esponente
della nuova politica, il giallista rampante, il presentatore caduto in
disgrazia, la soubrette, ex velina che nessuno ricorda e il parroco di
provincia; uno stuolo di opinionisti senza opinioni ma con un cachet di tutto
rispetto. Tutti affetti da uno stranissimo morbo, che pur senza conoscere i
fatti e l’andamento delle indagini, li rendeva miracolosamente depositari della
verità.”
Ho trovato il romanzo gradevole e spassoso, originale e con una scrittura
pulita e piacevole che mi ha ricordato lo stile di romanzi gialli scritti da
autori vissuti molto tempo fa. La descrizione di Genova, dei luoghi, delle
piazze e delle strade, mi ha fatto un po’ tornare con la mente a quei luoghi
che ho visto anni fa, durante una vacanza estiva parecchio piacevole nella città
ligure. La trama è divertente e accattivante,
i protagonisti della storia simpatici e realistici. Nulla da puntualizzare,
dunque, su questo ironico romanzo che mi ha piacevolmente intrattenuta la sera, facendomi
dimenticare stanchezza e rotture di scatole quotidiane. E facendomi riflettere
su come potrei diventare io a settant’anni…
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Io a settant’anni. |
Consiglio dunque questo bel romanzo a tutti coloro che desiderano una bella
lettura leggera, divertente e scritta egregiamente. Olga e i suoi amici vi faranno
compagnia con le loro stramberie e vi faranno sorridere, ve lo garantisco!
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