"Beata Gioventù" di Vincenzo Galati - La recensione


Titolo: Beata Gioventù         
Autore:  Vincenzo Galati      
Genere: Giallo/commedia poliziesca/umoristico  
Editore:  Oakmond Publishing
Data di pubblicazione:  15 giugno 2019  
Formato: Cartaceo e Kindle      
Lunghezza stampa:  203 
Dimensioni file: 2347 KB



     

“«Massone» lo interruppe lei. «Mi chiamo Olga Massone, e non siamo teppisti e neppure rinsecchiti, certo non siamo di primo pelo e ci manca qualche dente, purtroppo non abbiamo più la freschezza dei vent’anni, ah… beata gioventù, ma siamo tremendamente determinati e maledettamente testoni […]»”

Un giallo. Un giallo atipico, sui generis, pieno di ironia, piacevole e divertente. Un giallo con protagonisti degli impavidi giustizieri dai capelli bianchi, la sciatica e le vene varicose. Giustizieri testardi, coraggiosi e con la sfrontatezza e intraprendenza tipici di chi di cose, nella vita, ne ha viste pure troppe e non ha più paura di niente e nessuno. Insomma, l’incoscienza tipica della vecchiaia.  “Beata gioventù”, scritto da Vincenzo Galati ed edito dalla Oakmond Publishing, è essenzialmente questo e molto altro.

Ma di cosa parla questo delizioso romanzo dalla bella copertina tenera e accattivante?

No spoiler, promesso!

Olga, una settantenne genovese vedova dalla mente sveglia, si reca da Arte e Antichità per far valutare un vecchio cimelio di famiglia, e per la precisione una teiera di peltro di rara bruttezza. Qui, tra la folla di gente che quella mattina ha avuto la sua stessa brillante idea, c’è anche la sua cara amica Anna, in attesa dell’esperto di numismatica. Le due iniziano a chiacchierare e salta fuori che Anna è lì per far valutare una vecchia moneta d’oro che reca la data 1864. Quindi un vecchio cimelio di famiglia che potrebbe valere qualcosa. Arriva il turno di Olga e lei saluta l’amica e la lascia lì seduta ad attendere il suo turno, con la promessa di una tazza di tè non appena finito. Conclusa l’improduttiva valutazione della brutta teiera, Olga nota Anna seduta esattamente dove l’ha lasciata poco prima. Ma ha qualcosa di strano. Le si avvicina, le parla, ma si accorge che lei ha gli occhi chiusi e non risponde. E ha anche una ferita mortale sotto le mani educatamente intrecciate. Anna è morta, qualcuno l’ha uccisa, e la sua moneta è scomparsa. Olga, dopo l’ovvio sgomento, comincia a riflettere. Sì, perché lei ha visto qualcuno avvicinarsi alla sua amica prima di entrare dall’antiquario per valutare la teiera. E poi Olga non è una nonnina qualunque: lei collabora con la polizia, è appassionata di gialli e ha dei vecchi amici intraprendenti e coraggiosi almeno quanto lei e che desiderano fare giustizia a modo loro e trovare l’assassino. Anche perché chi è stato assegnato all’indagine per scovare l'assassino di Anna non sembra propriamente all’altezza della situazione. 
Riusciranno gli arzilli nonnini a risolvere la faccenda? E la moneta dove è finita? Dunque valeva davvero qualcosa?

“Sullo sfondo un’immagine di Anna Pessagno e in sovraimpressione il titolo Chi ha ucciso l’adorabile vecchietta?
Ospiti in studio il sociologo con l’ego smisurato, l’assessore esponente della nuova politica, il giallista rampante, il presentatore caduto in disgrazia, la soubrette, ex velina che nessuno ricorda e il parroco di provincia; uno stuolo di opinionisti senza opinioni ma con un cachet di tutto rispetto. Tutti affetti da uno stranissimo morbo, che pur senza conoscere i fatti e l’andamento delle indagini, li rendeva miracolosamente depositari della verità.”   

Ho trovato il romanzo gradevole e spassoso, originale e con una scrittura pulita e piacevole che mi ha ricordato lo stile di romanzi gialli scritti da autori vissuti molto tempo fa. La descrizione di Genova, dei luoghi, delle piazze e delle strade, mi ha fatto un po’ tornare con la mente a quei luoghi che ho visto anni fa, durante una vacanza estiva parecchio piacevole nella città ligure.  La trama è divertente e accattivante, i protagonisti della storia simpatici e realistici. Nulla da puntualizzare, dunque, su questo ironico romanzo che mi ha piacevolmente intrattenuta la sera, facendomi dimenticare stanchezza e rotture di scatole quotidiane. E facendomi riflettere su come potrei diventare io a settant’anni…

Io a settant’anni.


Consiglio dunque questo bel romanzo a tutti coloro che desiderano una bella lettura leggera, divertente e scritta egregiamente. Olga e i suoi amici vi faranno compagnia con le loro stramberie e vi faranno sorridere, ve lo garantisco!






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