"L'incanto della biblioteca d'agrifoglio" - La recensione del fantasy romance di K.A. Linde

"L'incanto della biblioteca d'agrifoglio" di K.A. Linde - La recensione del romanzo fantasy romance  

Ci sono libri che prima ti convincono, attirandoti con una buona trama e con un ottimo inizio, ma poi si perdono un po’, pur riuscendo a mantenere ferma la tua attenzione fino alla fine. Uno di questi romanzi è “L’incanto della biblioteca d'agrifoglio” di K.A. Linde, fantasy romance che mi ha convinta… ma fino a un certo punto.

Ma andiamo con ordine… Eccovi qualche informazione utile.


Titolo: L'incanto della biblioteca d'agrifoglio

Autrice: K.A. Linde  

Editore: Newton Compton Editori   

Data di pubblicazione: ‎3 settembre 2024 ‎  

Formato: Digitale e cartaceo   

Genere: Fantasy romance  

Pagine:‎ ‎ 448 pagine  

Link per l’acquisto: https://www.amazon.it/Lincanto-della-biblioteca-dagrifoglio-Linde/dp/8822784448/ref=cm_cr_arp_d_pl_foot_top?ie=UTF8

 Trama

Siamo in una New York spietata, dove umani e mostri (sì, mosti tipo vampiri, lupi mannari e cose così) convivono ormai da anni. Kierse è una ladruncola scaltra e sveglia, sopravvissuta all’inferno grazie anche a una nuova famiglia per niente convenzionale. Una notte, per conto di un ricco cliente, si intrufola in una bellissima casa vittoriana per rubare un anello di diamanti. 

Una volta in biblioteca – una biblioteca degna del film "La bella e la bestia" -, luogo in cui il gioiello è custodito, qualcosa va storto: si ritrova davanti il proprietario della magione, che ovviamente è pure parecchio incacchiato. E non si tratta di una persona normale, ma di un mostro. No, non nel senso che è brutto – anzi, è un gran figo – ma nel senso che non è umano. 

 
Dopo un breve scontro tra i due, lui la intrappola lì dentro. Potrebbe ucciderla, il Trattato dei mostri (documento che regola la convivenza tra umani e creature sovrannaturali) glielo permetterebbe. Ma Graves (questo il nome del figo mostro), invece di seccarla, offre a Kierse un lavoro: le propone di rubare per lui un oggetto.  Un oggetto molto particolare.

Ma per riuscire a rubarlo, dovrà sottoporsi a un duro allenamento… Nonostante l’incertezza, lei accetta l’incarico in cambio di un cospicuo compenso. Ma perché Graves ha scelto proprio lei per quell’impresa che si preannuncia più complessa del previsto? E perché lui non l’ha uccisa quando avrebbe potuto?

 
Kierse, durante l’addestramento, dovrà comprendere se stessa per fare luce su alcuni aspetti che le sono da sempre poco chiari. E Graves, forse, può aiutarla in tutto questo. Tra segreti, irrefrenabili passioni e magie, Kierse e Graves dovranno cercare verità antiche e scontrarsi con creature crudeli e sanguinarie. Ma chi è davvero Graves? E Kierse può davvero fidarsi di lui?   

Recensione

Il romanzo, all’inizio, parte col botto. Le prime pagine sono incalzanti, frenetiche e accattivanti. La storia “prende”, mette tanta carne al fuoco, dissemina tanti dettagli, lasciando presagire sviluppi interessanti. A un tratto però, dopo l’avvio scoppiettante, la narrazione rallenta, il che non è sempre una cosa negativa, è vero. Personalmente, però, a un certo punto ho iniziato a perdere interesse per la storia. Non che la vicenda non scorresse, ma alcune cose mi sono parse un po’ ripetitive e alcuni dettagli superflui, come se fossero stati inseriti come “riempitivo”. Del resto, buona parte della vicenda evolve giusto negli ultimi capitoli… e parliamo di un romanzo di quasi 450 pagine, mica di un opuscolo!

Il ritmo aumenta nel finale del romanzo, con un susseguirsi di colpi di scena che in alcuni casi ho trovato un po’ troppo improvvisi. Ma a quel punto il mio interesse era già scemato parecchio e ho concluso la lettura giusto perché volevo sapere come andasse a finire la vicenda. Che però ovviamente non finisce lì, visto che “Lincanto della biblioteca d'agrifoglio” è il primo libro di una serie.

 Altro punto che proprio non sono riuscita a farmi piacere? I protagonisti. Non sono riuscita a empatizzare con loro, non sono neanche riuscita a farmeli risultare simpatici. Neppure le scene che avrebbero dovuto emozionarmi mi hanno in realtà ridestato dal torpore che, a volte, mi coglieva leggendo (soprattutto a metà della vicenda).

Ho poi trovato lo stile dell’autrice un po’ troppo acerbo e a tratti poco chiaro (alcune scene di combattimento ho dovuto rileggerle per capire cosa stesse accadendo), inoltre ho scovato refusi abbastanza banali (e fastidiosi) nel testo. E va bene, un refuso ogni tanto può capitare, ma qui ce ne sono davvero tanti. E no, qua non parliamo di piccole case editrici che non possono permettersi di pagare un semplice correttore di bozze per il testo tradotto (non credo che la Newton Compton abbia questi problemi), quindi, a mio avviso, una cosa del genere è abbastanza imperdonabile.

Che altro dire? Mi sarei aspettata più spazio per le leggende e per le storie contenute nei libri della biblioteca del titolo, ma in realtà c’è giusto qualche accenno, anche se gli elementi della mitologia celtica ci sono, mescolati perfettamente alla vicenda e alla città di New York.

Insomma, la storia ha elementi originali e interessanti, e su questo non ci sono dubbi, ma si perde un po’ per strada, secondo me… Questo, tuttavia, non significa che non sia un bel libro: il mio gusto personale e le mie impressioni possono tranquillamente non combaciare con quelli di altri lettori. Non me ne vogliate, dunque, se avete letto e adorato questo romanzo!

Consiglio “L'incanto della biblioteca d'agrifoglio”? Sì, se vi piace il fantasy romance e desiderate trascorrere qualche ora di relax, perdendovi in una New York magica e colma di misteriosi pericoli. Se invece preferite altri generi, leggete altro.

 


   

 

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