“Fiori di ciliegio” di Serena Artuso - La recensione


Titolo: “Fiori di ciliegio”
Autrice: Serena Artuso
Editore: Delos Digital
Data di uscita: 3 novembre 2015
Genere: Narrativa/Romantico
Pagine: 62 circa (racconto lungo)
Formato: EPUB per iPad, iPhone, Android, Kobo o altri ebook reader, Mac o PC con Adobe Digital Editions, MOBI per Kindle, Kindle Fire (potrai scegliere quale formato scaricare direttamente dalla tua pagina di download)
Prezzo: 1,99 €
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“L’esasperazione nella voce della mia amica mi riporta alla realtà: sabato notte, il solito pub, Ross che mi parla di un evento straordinario a cui non dobbiamo assolutamente mancare… o dell’ennesimo amante deludente, non ho seguito bene il filo del discorso. No, non sono invidiosa della sua vita movimentata e delle sue avventure sentimentali; però dovete pur ammettere che sia lecito chiedersi perché qualcuno viva un’esperienza in stile Sex and the City (uomini, lavoro stimolante, uomini, inaugurazioni di locali, uomini, eventi culturali, ho già detto uomini?), mentre qualcun altro, diciamo, a titolo puramente esemplificativo, la sottoscritta, si debba accontentare di un incontro ravvicinato del terzo tipo con il proprio piumone”.

E già per questo Sofia, la protagonista di questo lungo racconto, sta simpatica a priori: uomini, lavoro stimolante, uomini, eventi culturali eccetera eccetera? Io controbatterei con: sfiga, casi umani, lavoro e bestemmie, casi umani, eventi sfigati, sfiga. Un po’ come fa Sofia (ma per gli amici è solo Sofi, mentre Sofia è il nome tipico delle cazziate bibliche, quindi non chiamatela così o potrebbe preoccuparsi), la protagonista di “Fiori di ciliegio”, edito dalla casa editrice Delos Digital. Il genere è quello dello Chick lit (avete presente la Kinsella o la nostrana Federica Bosco?), leggero e piacevole, un po’ romantico, un po’ umoristico ma sempre con una protagonista simpatica e a suo modo dinamica. Come già detto, si tratta di un racconto lungo e non di un vero e proprio romanzo, e la Delos Digital ha una intera collana, la Chic & Chick, dedicata al genere e che io ho appena iniziato ad esplorare…


In alto, una rappresentazione artistica della mia intensa vita mondana.

Bene, parlavamo di Sofi… La sua vita, tutto sommato, non è proprio un idillio: ha venticinque anni e lavora in uno studio grafico fianco a fianco con un paio di serpi tacco 12 e con Luca, collega per il quale forse Sofi s’era presa una sbandata, almeno prima dell’arrivo di Candy Candy (è una lunga storia…); ha una madre allegramente invadente che le piomba in casa nei momenti meno opportuni e che pagherebbe oro pur di vedere la figlia finalmente “sistemata”; alterna le serate tra uscite con la migliore amica Ross(ella) - una sorta di Carrie Bradshaw tutta presa da lavoro, eventi mondani e uomini - e le serate spiaggiata sul divano in compagnia di serie tv e anime/manga. Sì, perché Sofi è essenzialmente una specie di nerd, e in più ha un sogno: realizzare un fumetto tutto suo. Ha talento per il disegno e le sue creazioni sono molto belle, ma ha qualche problema a inventarsi una trama decente. Per questo l’incontro con Gabriele, uno scrittore emergente, potrebbe aiutarla a risolvere la cosa con una qualche collaborazione professionale. Collaborazione che si rivela ardua sin da subito perché: 1) Gabriele ha il brutto vizio di essere un po’ troppo diretto nel dire quello che pensa; 2) Gabriele è affascinante, forse più di Luca, e Sofi non è di certo cieca, nonostante il suo essere in qualche modo diversa dal resto delle fanciulle che popolano il cosmo.

                                                     Le fanciulle che popolano il cosmo di cui sopra.

E fin qui la trama senza spoiler di questa beve storia che mi ha divertita e intrattenuta piacevolmente per qualche ora.

Elemento di forza della trama è proprio la protagonista, che traina la vicenda raccontandocela in prima persona. La personalità di Sofi è ben delineata e risulta simpatica sin dalle prime battute (e come potrei non trovare simpatica una tizia che cita Sailor Moon e Nana?); lei, in effetti, è sempre fedele a se stessa e non cerca di apparire diversa pur di far colpo, cosa che noi donne troppo spesso ci dimentichiamo di fare (mannaggiaalleprincipesseDisney). La narrazione è rapida e ironica e la storia è accattivante, con vari spunti interessanti e citazioni che non sfuggiranno alle cultrici del genere anime/manga.
Ciò che sinceramente mi ha lasciata perplessa, invece, è stato il modo frettoloso con cui alcune vicende e rivelazioni, che dovrebbero essere il clou di tutta la storia, vengono trattate, e il modo un po’ troppo rapido di concludere il racconto. Pare quasi che la parte finale sia stata scritta in un secondo momento, molto dopo il divertente prologo e le prime ed efficaci pagine. Dal canto mio, avrei preferito una narrazione un po’ più uniforme, con verve e ispirazione iniziale spalmate in tutto il racconto, anche a costo di farlo risultare più lungo. In effetti, a mio avviso, qualche pagina in più avrebbe solo giovato a questa vivace storia che ha delle belle premesse, magari con l’approfondimento psicologico di alcuni personaggi principali (tipo Ross) e una migliore resa di alcuni momenti topici della storia.


Per questo il mio giudizio è tre stelline su cinque di incoraggiamento: la storia è carina e scritta bene, la protagonista è simpatica e Serena Artuso sa catturare il lettore con la sua ironia. Certo, alcune parti risultano un po’ troppo frettolose, ma la storia scorre e diverte, lasciando che il lettore evada dalla realtà per qualche ora con il sorriso sulle labbra.

Infine, consiglio questo racconto a chi ama il genere “Bridget Jones/I love shopping”, a chi non si sente esattamente come una delle fanciulle che popolano il cosmo (guardare foto sopra) o a chi, semplicemente, non ne può più di cenoni/feste natalizi in compagnia dei parenti molesti e ha solo bisogno di una bella boccata d’aria fresca per dimenticare domande tossiche tipo:

“E il fidanzatino?”

“E quando ti laurei?”

“E quando ti sposi?”

“E quand’è che fai un figlio?”

“E quand’è che gli fai il fratellino?”

“Ma sei ingrassata? Sei per caso incinta?”

Eccetera eccetera…   

La faccia dei tuoi parenti quando, al pranzo di Natale, comunichi che sei atea e vegetariana.


   
   








Commenti

  1. Scusa ho una domanda, perché nella scheda c'è scritto "62 pagine (racconto lungo)"? Mi confonde un sacco sta cosa, anzi 62 pagine mi paiono pochissime (in effetti avrebbe senso il tuo commento riguardo le sviluppo delle vicende). Peccato, sembra davvero carino.

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    1. Non è un vero e proprio romanzo ma si tratta di un racconto lungo di 62 pagine, quindi ho cercato di specificarlo sin dall'inizio. Di carino è carino ed è anche parecchio divertente. Ha un finale un po' frettoloso, ma se vuoi passare un paio d'ore di pura evasione "Fiori di ciliegio" è l'ideale, te lo garantisco!

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