"L'ombra della sera" di Giulia Mancini - La recensione
Titolo: L'ombra della sera
Autore: Giulia Mancini
Genere: Thriller, giallo
Data di
pubblicazione: 19 aprile 2019
Formato: Kindle e cartaceo
Dimensioni
file: 1915 KB
Lunghezza
stampa: 199
Link per
l’acquisto: https://www.amazon.it/Lombra-della-sera-Giulia-Mancini-ebook/dp/B07PG3J45C
Pagina
Facebook autrice: https://www.facebook.com/giuliamancini.autrice/
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autrice:
https://liberamentegiulia.blogspot.com/
“Più
studiava i fascicoli di certi crimini, più si convinceva che i mostri esistono
e sono spesso persone insospettabili: l’amico, il vicino di casa, il padre di
famiglia per il quale metteresti la classica mano sul fuoco, bruciandotela.”
Ombre.
Ombre che si espandono nell’animo come l’oscurità che avanza al tramonto,
allungando i profili e i contorni tenebrosi di un mondo in procinto di
sprofondare nell’oscurità. E suspense. Una suspense che non molla, che non ti
lascia andare neanche quando è ormai notte fonda e sai che il mattino dopo devi
alzarti presto – mannaggia-al-lunario-mannaggia - ma no, non riesci a smettere
di leggere.
Questo
mi viene in mente al pensiero di questo bel thriller, “L'ombra della sera”,
scritto con maestria da Giulia Mancini che ringrazio per avermi permesso di
leggere in anteprima il suo lavoro. E per avermi fatto scoprire una (per ora)
trilogia che ho tutta l’intenzione di approfondire. In effetti “L’ombra della
sera” è l’ultimo capitolo delle indagini del commissario Sorace. Ok, non ho
letto i primi due capitoli (e precisamente questo e questo), ma era comunque tutto
comprensibilissimo perché i romanzi sono autoconclusivi. Insomma, per la serie
che se vi viene voglia di leggervi un libro random su Sorace fa nulla, no
problem, ci capite tutto lo stesso.
Ma
di cosa parla esattamente il romanzo? Qual è la trama?
Niente spoiler, promesso! |
Dunque… All’inizio c’è questa tizia tutta contenta che si sta recando a una festa di
fine estate a casa di amici. Alla festa ci sarà il tipo, quello che le piace, e
lei già pregusta la bella serata che l’attende. L’unico problema è che alla
festa ci sta andando guidando da sola per una via del Bolognese abbastanza isolata – tipo
località balneare d’inverno ma meno allegra – e che a un certo punto becca
qualcosa che fa sobbalzare l’auto. Sarà un sasso? Sarà un animale? Sarà una
cavolo di buca che, mannaggia al sindaco e all'amministrazione comunale, nessuno provvede a
sistemare come si deve? La tizia, pur sapendo che
quella è una strada isolata, che presto farà buio e che non è che si senta
proprio tranquilla in mezzo a quel cavolo di posto, si accosta e scende dall’auto
per controllare. E niente, non c’è niente di niente. La macchina è a posto, non
ci sono poveri animaletti spiaccicati sull’asfalto e – miraaacoooolo! - niente
buche. E allora che cavolo è successo? La tizia fa spallucce, ritorna in
macchina ma c’è qualcosa che non le quadra. E in effetti, dopo poco, quel
qualcosa che non quadra le piomberà addosso scombinandole tutti i piani per la
serata e non solo.
Ed
è qui che entra in scena il commissario Sorace, il duro dal cuore di panna al
quale viene assegnato il compito di indagare sulla scomparsa della tizia
sopracitata, alias Annalisa, 22 anni, studentessa universitaria. La ragazza
risulta scomparsa, e durante le indagini salta fuori anche il cadavere di
un’altra ragazza che era scomparsa a Ferrara poco tempo prima. Coincidenze o serial
killer? In ogni caso, Sorace sa benissimo di doversi dare una mossa. Sì, perché
Annalisa potrebbe essere ancora viva. Rapita e probabilmente nelle mani di un
maniaco, ma viva. Ma Sorace non ha solo le indagini da sbrogliare. Anche la sua
vita privata è un bel casino e lui, oltre a cercare la ragazza scomparsa, dovrà
trovare anche una soluzione ai suoi problemi personali. Problemi che purtroppo
lo hanno dolorosamente separato dall’amore della sua vita, l’unica donna che
lui abbia mai amato.
Ve
lo avevo detto che Sorace è un duro dal cuore di panna, no?
In alto, gli unici duri dal cuore di panna con i quali ho a che fare io di solito. |
Ciò
che colpisce subito leggendo “L’ombra della sera” è il ritmo serrato e
incalzante che sin dalle prime pagine ti cattura, imbrigliandoti alla storia e
alle vicende dei protagonisti. Vicende narrate non solo dal punto di vista del
protagonista Sorace ma anche da altri personaggi chiave della vicenda, sempre
ben caratterizzati. L’espediente incuriosisce, aiutando a mio avviso il lettore
a farsi un’idea di quello che sta succedendo, a ipotizzare costantemente una
possibile spiegazione di quello che sta accadendo, dando pian piano un quadro
completo della situazione, fino all’ultimo tassello del puzzle.
La
scrittura di Giulia Mancini è poi fluida, rapida come è giusto che sia in un
giallo, e l’autrice dà prova di essere perfettamente a suo agio con questo
genere non proprio facile da scrivere. Certo, all’inizio – ma solo all’inizio! –
può sembrare che la trama gialla venga rallentata un po’ dalla trama personale
di Sorace e dalle sue vicende sentimentali, ma anche questo espediente, come si
comprende dopo pochissime pagine, ha la sua utilità: presentare al meglio un personaggio che ha affrontato già altri due
romanzi, aiutando il lettore a immedesimarsi nelle sue vicende personali e nel
suo modo di pensare, di agire. La cosa, poi, diviene ancora più chiara quando
trama gialla e sentimentale si intersecano, sostenendosi a vicenda, per un
intreccio narrativo tessuto con maestria. E sarà proprio allora che vi
accorgerete di esservi innamorati dei personaggi principali, Sorace in primis,
e di non riuscire più a staccarvi da questa bella lettura. Una lettura che
porta con sé anche molte riflessioni interessanti sul vissuto di ognuno, su
problematiche che possono – purtroppo – colpire chiunque, su argomenti ostici
come la scomparsa di persone care o l’immagine ingannevole che i social network
possono dare delle nostre vite.
“Oggi puoi mettere
on line tutta la tua vita e mostrare i tuoi successi e i tuoi momenti di
felicità, come in una splendida vetrina patinata. Ma era davvero tutto così
perfetto? Probabilmente no, ti piace mostrare agli altri solo il tuo profilo
migliore e gli istanti positivi della tua esistenza, il resto magari lo tieni
per te. Ma questa ostentazione di felicità quanto può disturbare qualcuno? Se
lo chiedeva perché, per lui, la felicità era qualcosa di prezioso che non
andava esibita, anzi andava protetta, perché qualcuno nell’ombra può essere tuo
nemico e non lo sai.”
Consiglio
infine “L’ombra della sera” a tutti coloro che amano i romanzi gialli ma anche
semplicemente a chi vuole cimentarsi con una bella lettura d’evasione eppure
riflessiva e attuale. Una lettura che, una volta che vi avrà catturati, non vi
lascerà più andare. Neppure se avete il bucato da stirare che vi fissa malevolo
dall’altra parte della stanza mentre voi continuate imperterriti a leggere
seduti comodamente sul divano. Neppure se il mattino dopo dovete alzarvi alle 6
e avete già fatto le 2 del mattino senza neppure accorgervene. Storie di vita
vissuta… Poi non dite che non vi avevo avvertiti, eh!
Grazie Eleonora, questa recensione è bellissima e, per di più, mi ha divertito molto. Sei riuscita a strapparmi un sorriso e sai quanto ne avevo bisogno.
RispondiEliminaNe sono lieta, Giulia... Grazie a te per la bella e interessante lettura! :)
EliminaAh, ma come sono d'accordo con la descrizione del duro con il cuore di panna! Da mangiarselo, infatti. Devo dire che la chiave di lettura del libro come l'hai proposta non l'avevo affatto considerata e mi ha preso felicemente alla sprovvista, quella buca, quel qualcosa che doveva succedere... che recensione spumeggiante! Se la merita tutta L'ombra della sera.
RispondiEliminaSì, davvero un bel romanzo. Mi ha fatto venire voglia di "approfondire" con i due capitoli precedenti!
EliminaSorace "duro dal cuore di panna" mi piace un sacco, e calza a pennello su Saverio.
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