“Il Vampiro che visse due volte” di Alessio Filisdeo - La recensione




Titolo: “Il Vampiro che visse due volte” - Quarta parte della saga del Vampiro Nik
Autore: Alessio Filisdeo
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Sito web editore: www.natividigitaliedizioni.it
Data di uscita: 30 ottobre 2019
Genere: Urban Fantasy, Horror, Grottesco
Collana: “Fantasy”
Prezzo: Ebook 3.99€, cartaceo 12€
Formato: ebook (epub, mobi, pdf) e cartaceo su Amazon
Lunghezza: 180 pagine (circa)
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“«Nikolai Rasputin è morto.» dichiarò il signor Richard Jones, Principe della città di Detroit.
La reazione dei presenti a quella notizia si manifestò in maniera molto diversa da soggetto a soggetto. L’espressione sui visi, in particolare, spaziò da dubbio alla soddisfazione, dal buonumore all’aperta scontrosità, fino all’enigmatico sogghigno delle creature più infide.”

Chi ha già letto i precedenti capitoli di questa serie di romanzi lo sa bene: il vampiro Nik è un casinista logorroico fuori di testa e pure un poco smemorato. Ma ormai noi lettori abbiamo imparato a volergli bene come si vorrebbe bene a un amico un po’ picchiatello e cacciaballe che combina casini senza una logica e senza freno. Ma non tutti, a quanto pare, provano lo stesso affetto per lui. Sì, perché in questo nuovo capitolo della serie, Nik ha la sciagurata idea di farsi ammazzare. Ma per mano di chi davvero non si sa, anche perché quelli che lo vogliono morto sono in tanti e alcuni di loro, pensandoci, non hanno neppure tutti i torti. Ma questi ovviamente sono solo dettagli, bazzecole, quisquilie. Non stiamoci a pensare troppo. Bon.
Tale è il fulcro di questo quarto capitolo su Nikolai Rasputin, “Il Vampiro che visse due volte”, scritto dal sempre più bravo Alessio Filisdeo ed edito da Nativi Digitali Edizioni che ringrazio per avermi fornito questa nuova e divertentissima avventura vampiresca.

Ma qual è in sostanza la trama del romanzo?

Niente spoiler, promesso!

Houston Plaza Hotel, Sala Conferenze Armstrong. È qui che è in corso una riunione notturna molto importante, quella dei Principi Oscuri degli Stati Uniti. Vampiri molto potenti, insomma. La riunione è stata convocata dal Principe di Detroit, che annuncia a bruciapelo che Nik è morto per mano sua. Si scatena quindi un vocio incredulo e rissoso che manco a una riunione di condominio in vista di lavori di ristrutturazione del palazzo. Nessuno crede a quanto appena annunciato dal suddetto Principe, ma c’è di più. Sì, perché il problema è che ci sono nove sicari – assassini, lupi mannari, vampiri, streghe, creature mostruose – che sostengono la stessa cosa, e cioè di aver fatto fuori il vampiro Nik nei modi più disparati, alcuni per vendetta, altri per sbaglio e altri per intascare la taglia spropositata che c’è sulla testa della sciagurata sanguisuga. In effetti la riunione è stata convocata proprio per questo: appurare la veridicità delle versioni sostenute da ognuno sulla morte di Rasputin. Vengono quindi fatti accomodare nella sala i sopracitati sicari – alcuni già  conosciuti nei precedenti capitoli, altri alla loro prima apparizione – che confermano con convinzione di aver assassinato lo squinternato vampiro. Ma come è possibile che tutti quei mostri sostengano di aver ucciso Nik? Ovviamente solo uno starebbe dicendo la verità. Come fare a capire chi mente? E come fare ad appurare chi sia il reale assassino di Nik? C’è un unico modo per farlo: rivolgersi alla temibile Regina Bianca, terribile dea dagli incredibili e micidiali  poteri, colei che tutto vede e tutto sa, colei che può entrare nelle menti e carpirne le verità. E anche lei viene fatta entrare nella sala, fra lo stupore generale, visto il suo inaspettato aspetto. Ed è a lei – e a noi - che ogni sicario racconta la propria versione dei fatti. Per filo e per segno, dettagli compresi. Fino al folle epilogo.

“«Bambina, con queste cartucce da 99 millimetri puoi tirare giù il Padre Onnipotente dall’alto dei cieli.» mi lanciò l’arma.
Pesava un accidenti, ma faceva un figurone.
«Lo prendiamo.» decise Nik.
«Il prezzo di listino è di dodicimila dollari, ma per te, amico mio, sono quindici.»
«Cosa?!»
«Applico sempre un piccolo sovrapprezzo alla merce che ti vendo.»
«E perché?»
«Perché so già che la userai per scatenare un merdaio di proporzioni epiche, quindi metto qualcosa da parte per il pensionamento anticipato. Prima o poi mi costringerai ad andarci.»”

A differenza dei precedenti capitoli sul vampiro Nik (mie recensioni qui e qui), credo che questo capitolo richieda le lettura di almeno uno dei romanzi precedenti per avere un minimo di infarinatura sullo strambo mondo di Nik. Mentre gli altri romanzi erano infatti autoconclusivi, “Il Vampiro che visse due volte” si collega in qualche modo ai precedenti romanzi (quindi, se ancora non ne avete letto neanche uno, filate a leggerli, su!).
Il romanzo, come al solito, è divertente, scorrevole e piacevole, pieno di battutacce talvolta scurrili, citazioni nerd anni ’80, sparatorie e situazioni assurde. La scrittura di Alessio Filisdeo è come sempre molto gradevole e la caratterizzazione dei personaggi, anche secondari, è davvero eccellente, come pure negli altri capitoli sul vampiro Nik. L’unica criticità che potrei segnalare su questo romanzo è la lieve confusione e il leggero disorientamento che può creare all’inizio la presentazione dei tanti personaggi presenti alla riunione. Ammetto di aver avuto qualche difficoltà, all’inizio, a memorizzarne i nomi e di essere stata costretta, spesso, a tornare indietro per rinfrescarmi le idee. Questo, tuttavia, non credo sia un limite del romanzo, bensì un limite dovuto al mio – permettetemi il termine scientifico – rincoglionimento delle undici di sera, ora in cui posso dedicarmi alla lettura. Tra l’altro, alla fine del romanzo, c’è anche un divertentissimo glossario con la presentazione di tutti i personaggi presenti (e non) nel romanzo, quindi in caso di difficoltà ci si può rivolgere direttamente a lui.
La differenza sostanziale con gli altri capitoli, poi, è la tecnica narrativa utilizzata qui da Filisdeo: le vicende ci vengono narrate per bocca dei vari personaggi che si susseguono, come se anche noi fossimo presenti lì alla riunione e dovessimo tirare poi, con la Regina Bianca, le conclusioni su tutti i casini narrati durante il romanzo. Conclusioni che si risolvono con un sorprendente e divertentissimo finale, degno della saga di Filisdeo.
A me tale tecnica narrativa non è dispiaciuta. Penso che Filisdeo, in tal modo, abbia dimostrato di avere ancora molto da dire sul suo personaggio, nonostante i tre capitoli precedenti, senza ripetersi e divertendo il lettore con un tocco di originalità in più. Insomma, “Il Vampiro che visse due volte” è un romanzo piacevole e spassoso al pari di tutti gli altri della saga.

In conclusione, consiglio questo romanzo a chi ha necessità di evadere dal reale, a chi ha bisogno di leggerezza e qualche risata e a chi adora gli action hero anni ’80, le sparatorie e le rocambolesche fughe, tra vampiri, lupi mannari e tremendi conigli assassini alti quasi due metri. Ma vabbè, questa è una lunga storia… Rabitto!  




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